Orba, il Comune conferisce un incarico per progetto e direzione lavori
Per il riordino delle sponde del torrente
OVADA – Prosegue l’iter burocratico necessario per passare alla parte concreta dell’intervento di riordino delle sponde dell’Orba e di mitigazione del rischio idrogeologico. Il tema è tornato di grande attenzione anche alla luce delle forti piogge che hanno interessato anche la nostra città negli ultimi giorni. L’intento è quello di mettere in sicurezza la porzione di territorio compresa tra Regione Carlovini e il Borgo, la più colpita nell’ottobre 2021 dall’esondazione del torrente sottoposto alle piogge incessanti cadute nella parte alta della sua valle. Nei giorni scorsi il comune di Ovada ha definito l’incarico per lo studio di fattibilità tecnica ed economica, progettazione esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione vera e propria dei lavori.
Ad occuparsene sarà l’ingegner Sergio Sordo con studio professionale ad Alba. L’intervento è compreso tra quelli indicati per il 2025 nel quadro di una serie di cantieri che, a diverso titolo, devono occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria della città. L’obiettivo è stato messo a fuoco lo scorso anno e la procedura si è sviluppata a cavallo tra i due mandati con il testimone passato dal sindaco Paolo Lantero, in carica fino a giugno, all’attuale primo cittadino Gianfranco Comaschi.
Rischio frequente
L’Orba ha aumentato negli ultimi anni la frequenza delle sue piene come naturale conseguenza degli eventi atmosferici che stanno cambiando anche nella nostra città. La porzione di territorio a cavallo tra Piemonte e Liguria sembra particolarmente esposta a piogge battenti a causa del vapore acqueo generato dalla temperatura del marea ligure più alta di un grado rispetto ai valori ideali.
E così spesso si generano queste piogge prolungate e con picchi di intensità molto alti che contribuiscono a innalzare velocemente il livello del torrente. Questo è quello che accadde anche il 4 ottobre 2021 con il torrente che dal pomeriggio alla sera invase le “zone basse” della città dalla Rebba a Regione Carlovini, fino al Borgo. A farne le spese i terreni nelle immediate vicinanze ed alcuni simboli importanti dell’economia cittadina.
Per ovviare a questa situazione è stato elaborato un piano integrato, firmato dall’Ufficio Tecnico di Palazzo Delfino, di barriere innalzata e aree di sfogo dell’acqua che dovrebbe assicurare maggiore tranquillità agli insediamenti limitrofi. Il progetto ha ottenuto un contributo da 2 milione di euro in arrivo dalla Protezione Civile tramite la Regione Piemonte.
L’incarico affidato all’ingegner Sordo prevede anche l‘attività per il riconoscimento degli interventi previsti da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici. L’impegno di spesa complessivo ammonta a poco più di 105 mila euro.