Società
Lo scenario
Un primo finanziamento da 150 mila euro
1 Luglio 2025
ore
06:56
OVADA - Dell'idea di sviluppo turistico con la quale il progetto vide la luce non è rimasto che uno lumicino attenuato. La via del Fiume è uno dei primi dossier finiti sulla scrivania del sindaco Gianfranco Comaschi alla voce “recupero e rigenerazione” urbana. Ora sembra esserci una prospettiva per almeno due dei tre sentieri inseriti nel progetto: il tratto che corre lungo lo Stura parallelo a via Voltri e quello molto problematico affacciato sull'Orba accanto al ponte della Veneta. C'è poi l'area in prossimità del Geirino, messa a dura prova anche dall'alluvione del 2021. Per provare a dare una risposta c'è ora un finanziamento da 150 mila euro concesso nell'ambito di un progetto per la pubblica utilità. «Rappresenta – spiega il primo cittadino – un inizio. Avremo a disposizione una decina di borse lavoro che si occuperanno della manutenzione delle aree». L'operazione si collega al recupero dell'area dell'ex Frantoio Gentile oltre lo Stura per il quale il bando coesione ha messo a disposizione 451 mila euro. L'edificio che deturpa la vista di chi arriva in città da Novi sarà presto abbattuto. Sogni e realtà Diversi ovadesi utilizzano la via del fiume per una passeggiata con gli amici o l'animale d'affezione. Ma il progetto faraonico pensato in un primo momento doveva essere ben altro: sviluppo turistico per una città che ha la natura a breve distanza dal centro abitato. E poi il fascino dei torrenti. Che però in questi anni si sono trasformati più in una minaccia, a causa delle piene ricorrenti, che in un'opportunità. Oggi le panchine sono degradate, le barriere divelte, la vegetazione incolta. Nel tratto in prossimità di piazzale Sperico le piante hanno formato un labirinto di rovi pressochè invalicabile. Lo scenario interroga su come un'idea in teoria brillante possa trasformarsi in un peso insostenibile per amministrazioni in difficoltà con la spesa corrente e in cronica carenza di addetti. C'è poi il bando per il verde pubblico che alimenta ulteriori speranze. Alla Regione sono stati richiesti 1 milione e 643 mila euro con una quota di cofinanziamento comunale. La nuova area potrebbe essere utilizzata per incontri culturali ed eventi.