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    Arpa
    Società
    Edoardo Schettino  
    10 Gennaio 2025
    ore
    06:54 Logo Newsguard
    Il paradosso

    Arpa registra pioggia da record mai torrenti sono secchi

    Cosa è successo nel 2024

    OVADA – Stride l’immagine fornita dai due torrenti presente a Ovada, praticamente in secca, con i dati forniti da Arpa. Il 2024 è infatti stato l’anno più piovoso dal 1970, anno in cui furono introdotte rilevazioni puntuali delle precipitazioni. Il dato è stato ottenuto a fronte di un periodo compreso tra l’8 novembre e il 5 dicembre tra i più secchi degli ultimi anni. A far la differenza era stata una primavera senza precedenti per quantità di precipitazioni. Eppure i due torrenti hanno un’attuale portata d’acqua molto ridotta. E’ il frutto della notevole sperequazione registrata negli ultimi anni: periodi di precipitazioni frequenti e abbondanti si alternano ad altri di siccità.

    Si registra anche la totale mancanza di precipitazione nevose, il vero dato di discontinuità rispetto agli inverni tradizionalmente registrati a queste altezze. «I mesi molto piovosi di febbraio, marzo, maggio ed ottobre – si legge nel rapporto pubblicato di recente – tutti nella top 5 dei rispettivi mesi più piovosi a partire dal 1958, hanno più che compensato la scarsità di pioggia che abbiamo osservato a fine autunno ed inizio inverno, permettendo al 2024 con un totale di 1525 mm di pioggia annua cumulata di superare per soli 6 mm il precedente primato, che risaliva a quasi 50 anni fa, ovvero al 1977».

    Situazione particolare

    Arpa registra tutto quello che succede, dal punto di vista meteorologico, nella nostra Regione. «Nonostante l’annata presenti caratteristiche da primato per quanto riguarda le precipitazioni osservate, gli ultimi due mesi, e in particolare il mese di dicembre appena concluso, hanno mostrato tratti decisamente siccitosi, con deficit pronunciati ben al di sotto del decimo percentile una situazione che si verifica con una frequenza inferiore ad una volta ogni 10-15 anni».

    Una analisi più approfondita delle precipitazioni di dicembre rivela come il deficit sia distribuito in modo abbastanza uniforme sull’area alla testata del fiume Po, anche se le zone pianeggianti di cuneese, torinese e vercellese sembrano aver sofferto maggiormente la carenza di pioggia negli ultimi 30 giorni. Particolarmente delicata la situazione dell’innevamento in montagna in questa prima parte dell’inverno 2024-2025. Il monitoraggio effettuato sulla rete di nivometri piemontesi mostra come la neve presente al suolo a fine 2024 sia pressoché ovunque meno della metà rispetto alla norma climatica del periodo. Solo in alcune aree limitate del nord Piemonte e della Val di Susa, il deficit è meno pronunciato rispetto al resto della regione.

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