Acqui – Genova, un merci sconvolge la circolazione del mattino
Nella fascia dei pendolari
OVADA – Sarà pur vero che l’Acqui – Genova potrà essere liberata dai merci solo quando saranno terminati i lavori in corso per la realizzazione del terzo valico. Ma il prezzo che i pendolari stanno pagando è molto alto. Un convoglio si è fermato questa mattina sulla linea, di fatto bloccando la circolazione dei collegamenti per i passeggeri. A farne le spese, ancora una volta, il Regionale 12113 delle 5.15 da Acqui che è stato fermato alla stazione di Masone in attesa di trovare la soluzione. Problemi anche per il collegamento successivo delle 6.07 costretto a fare lista d’attesa a Rossiglione.
E le situazioni sono sempre le stesse: facce dei viaggiatori arrabbiate e rassegnate, pressoché totale assenza di informazioni. Tutte questioni affrontate qualche giorno fa nel vertice che si è tenuto a Ovada tra sindaci del territorio e responsabili di RFI. L’impegno preso dall’azienda di preservare le fasce di rispetto per i pendolari di fatto non è mai stato attuato. Secondo le testimonianze raccolte dagli sfortunati protagonisti della vicenda il merci, già molto pesante, per la sua lunghezza non consentiva l’interscambio alla stazione di Acquasanta come a volte avviene.
Situazione ingarbugliata
Lo stesso merci aveva generato ritardi non più tardi di ieri mattina. Un altro episodio del tutto simile era capitato il 1° ottobre il giorno successivo all’incontro tra sindaci e dirigenti delle ferrovie. I ritardi andranno a gonfiare l’archivio e a far crescere i dati necessari per determinare l’indice di affidabilità. L’indicatore introdotto da Regione Liguria traduce in numeri il gap di efficienza tra l’Acqui – Genova e le altre linee della regione. L’abbondanza di tratti a binario unico è il problema principale che si riverbera proprio in occasioni dei queste situazioni.
Il Regionale 12113 è poi arrivato a Genova con 50 minuti di ritardo. Situazione più contenuta per quello successivo.