Acqui – Genova, l’entanglement quantistico che impedisce di arrivare in orario
Tra ritardi, problemi e uno scenario ai limiti del reale
OVADA – Si può parlare di entanglement quantistico per quanto riguarda l’estate da incubo che i pendolari stanno vivendo sull’Acqui – Genova? Sono molti gli utenti abituali che sostengono questa tesi a fronte del livello di disagio senza precedenti vissuto da quando è stata avviata la fase delle limitazioni alla circolazione legata ai lavori di manutenzione straordinaria con il Pnrr. La cronaca quotidiana riporta di disguidi, ritardi ingiustificabili , problemi nel reperimento dei biglietti, comunicazione insufficiente.
L’esempio più evidente è il ritardo con il quale è stata ufficializzata la decisione di deviare alcuni treni da Borzoli a Voltri. Una situazione che sembra inserirsi alla perfezione nel contesto del caos che ha investito tutto il trasporto pubblico su rotaia sulle direttive gestite da Regione Liguria.
L’entanglement quantistico è un concetto che si lega a un legame inscindibile tra le particelle che costituiscono un sistema integrato e più ampio. Nel caso dell’Acqui – Genova sarebbero tutti gli elementi che impediscono, quando si combinano, agli utenti di arrivare a destinazione in orario utile.
Combinato disposto infausto
Entanglement quantistico sono i viaggi di due ore con il treno, il bus che trova l’A26 chiusa ed è costretto a barcamenarsi tra i tornanti della strada del Turchino per poi farsi strada sulla litoranea e arrivare al capolinea con oltre 60 minuti di ritardo. I casi sarebbero tanti: gli autisti che non conoscono il percorso costretti a farsi aiutare dai viaggiatori, le app che forniscono informazione frammentarie, i costi dei biglietti maggiorati a causa dell’algoritmo applicato da Trenitalia con i pendolari costretti a chiedere in biglietteria un rimborso di pochi spiccioli.
Tutti elementi che si aggiungono al faldone degli argomenti che saranno discussi a settembre nel corso dell’incontro, già programmato a Ovada, per fare il punto della situazione. C’è poi l’ulteriore elemento che i comuni coinvolti hanno voluto mettere nero su bianco: la possibilità di far valere i diritti dei viaggiatori “in sede giudiziale”. Una frase inserita nell’ordine del giorno approvato nelle scorse settimane che deve rappresentare un monito per chi gestisce il servizio.