Acqui – Genova, i treni verso Voltri sono l’ennesimo calvario
Tre fasce nel mese di agosto
OVADA – AGGIORNAMENTO DELLE 7.30: Non è iniziato bene il lunedì sull’Acqui – Genova: il passaggio di un treno merci dalla stazione di Ovada ha prodotto un ritardo da 30 minuti sul treno partito da Acqui alle 5.50, il primo indirizzato verso Borzoli e poi deviato a Voltri per aggirare il blocco imposto dai lavori sul nodo ferroviario.
Forse nemmeno ai tempi di Saracco i gestori dell’Acqui – Genova avrebbero immaginato un calvario del genere per i viaggiatori. Non sembra per ora sortire alcune effetto la minaccia contenuta nell’Ordine del Giorno approvato dai comuni di tutela in sede giudiziale se il servizio sulla tratta compresa tra basso Piemonte e Liguria dovesse risultare sotto i limiti. Nel frattempo gli utenti sapranno oggi con cosa dovranno confrontarsi. La nuova tegola di un’estate da dimenticare si è configurata con i treni che assicureranno il trasferimento verso Genova passando però da Voltri e percorrendo la linea litoranea. I periodi inseriti in questa fase sono quelli dal 5 al 9 agosto, dal 19 al 23 agosto e dal 26 al 30 agosto.
I collegamenti sono quelli in partenza da Acqui alle 5,50 e alle 7,01; nella direzione opposta le corse in partenza alle 17,30 e alle 18,32 da Genova Brignole ad Acqui. In teoria questo sarebbe stato il periodo, fino all’8 settembre, con la circolazione dei treni prevista tra Acqui e Campo Ligure, il successivo trasbordo in bus. Ma la carenza di mezzi e autisti ha costretto le ferrovie a rivedere tutto. Uno scenario solo ipotizzato in tutte le riunioni che è diventato ufficiale a ridosso dell’ingresso in questa fase. E gli orari sul sito di Trenitalia sono stati aggiornati solo all’ultimo.
Fase critica
Viaggiare sull’Acqui – Genova sarà quindi molto complesso. Difficile ipotizzare i tempi di percorrenza reali. Secondo gli orari poco più di due ore. Il timore degli utenti è che si possa trattare di molto di più. «Non c’è stata la possibilità di un viaggio di prova – spiegano dal Comitato Trasporti Valli Stura e Orba – quindi sapremo cosa succederà solo da una reale verifica sul campo. Nel frattempo le informazioni sono tante, metterle a disposizione degli utenti con chiarezza non è stato compito facile».
Spiazzati anche i sindaci, in qualche modo tagliati fuori dalla mancata ufficializzazione del problema. Un corto circuito che sul piano di una corretta comunicazione istituzionale si verifica già da molto tempo. E non aiuta in questo senso la situazione che Regione Liguria sta attraversando. Sindaci e utenti di fatto non hanno più un interlocutore istituzionale credibile per interfacciarsi con le ferrovie.
Poche le certezze anche nei giorni in cui i bus saranno presenti. Quanti i posti disponibili? E con quali tempi di percorrenza? Solo l’esperienza quotidiana potrà dirlo.