Disagi sull’Acqui – Genova: i sindaci chiedono un intervento
Lettera di Comaschi all'Agenzia per la Mobilità
OVADA – Troppi i disagi generati in questi primi giorni di trasporto affidato sulla linea Acqui – Genova dal servizio integrato. Si viaggia in bus fino a Campo per poi proseguire in treno. Ritardi, mezzi insufficienti, difficoltà nel capire su quali veicoli salire per il percorso più adeguato alle proprie esigenze le tre problematiche principali evidenziate in questi giorni. E non è una novità. Quello che si è visto da lunedì scorso è solo la riproposizione di un triste copione già sperimentato negli ultimi anni. Per questo a muoversi ufficialmente sono i sindaci del territorio. «Bisogna tutelare i viaggiatori con contestazioni formali e, se serve, anche legali», ha chiarito nella giornata di ieri il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi.
La sede per iniziare a parlare di questi tempi sarà, nella giornata di oggi, l’assemblea del bacino sud – est dell’Agenzia della Mobilità Piemontese. La sede è quella più adeguata per iniziare a far capire un concetto. L’Acqui – Genova è ligure ma il Piemonte non può pensare di non farsi carico di problemi vissuti da residenti in questa regione.
Lettera ufficiale
Focus su disagi e problematiche quindi. Comaschi nei giorni scorsi ha scritto ai vertici dell’agenzia: Marco Gabusi, presidente dell’assemblea, Cristina Bargero, presidente dell’agenzia, Giovanni Currado, presidente di bacino. «Nell’ordine del giorno dell’assemblea – si legge – non è citata la Acqui – Genova. Siamo coscienti che essere zona di confine possa rendere il processo decisionale alquanto articolato ma ciò non dovrà assolutamente costituire un alibi per interventi volti a risolvere problemi che da troppo tempo affliggono la linea ferroviaria rilevante per l’Ovadese e la Valle Stura».
In sintesi: si è passato il segno. Il riferimento va a un ambito territoriale più ampio dell’Asti – Genova, di cui si è parlato in questi giorni: il tratto in partenza da Acqui rappresenta l’ultimo passaggio.