Orba, per il ripristino delle sponde c’è il progetto esecutivo
Tra il macello e il Borgo
A quasi tre anni dall'alluvione più grave
OVADA – L’Orba è in attesa di capire se il progetto per il riordino complessivo delle sponde danneggiate dall’alluvione 2021 riceverà il finanziamento dalla Regione. Nel frattempo si pensa a come ripristinare i danni generati dalla piena peggiore degli ultimi anni. Lo strumento è il ripristino di un tratto di sponda compresa tra il ponte di San Paolo e l’area a valle di regione Carlovini. L’estensione ammonta più o meno a 400 metri. Per raggiungere l’obiettivo è stato approvato pochi giorni fa il progetto esecutivo redatto dall’ingegner Stefano Sandiano, già chiamato in causa dalla città in occasione del riordino dell’alveo dello Stura terminato lo scorso anno.
I lavori saranno finanziati con un contributo da 160 mila euro messo a disposizione da Protezione Civile e Regione Piemonte.
Periodo difficile
L’alluvione dell’Orba del 4 ottobre 2021 mise a repentaglio le aree più basse della città. A finire sott’acqua furono la zona del Geirino, la porzione di territorio oltre il greto con la Rebba, la periferia della città tra regione Carlovini e il Borgo. A subire le conseguenze peggiori furono le aziende simbolo della città come Ormig e Vezzani, Econet che si occupa della raccolta dei rifiuti e le piccole proprietà in prossimità del ponte della Veneta.
Due mesi dopo fu decretato lo Stato di Emergenza con i primi aiuti ai privati. A fine 2023 il Comune di Ovada ha recepito le prime risorse stanziate per gli aiuti. Nel frattempo è andata avanti l’opera di ripristino delle sponde e delle aree di sfogo.