Priarona degradata, c’è la raccolta firme
L'iniziativa del consigliere comunale Carla Belletti dopo un colloquio in Provincia
Ma il degrado va ben oltre la superficie asfaltata
CREMOLINO – Ad impegnarsi per trovare una soluzione sono stati i tecnici della Provincia di Alessandria convocati per un sopralluogo lo scorso febbraio. Non smette però di alimentare polemiche la condizione di degrado della strada della Priarona, la “scorciatoia” largamente utilizzata per chi da Ovada, attraverso Cremolino vuole raggiunge Acqui e l’Acquese. A muoversi in questo senso è stata questa volta Carla Belletti nella sua veste di consigliere comunale del paese amministrato dal sindaco Massimo Giacobbe. Ne è nata una raccolta firme che per ora è arrivata a oltre 1.200 adesioni. Sotto la lente d’ingrandimento anche l’altra arteria, la 203 che aggira il paese verso il cimitero ed è stata rimessa a posto solo in un tratto minimo, quello più degradato, sotto il castello. Un comportamento che per molti ha avuto il sapore della beffa.
Grana di lungo corso
«Le due strade – chiarisce Belletti – versano in stato di abbandono». L’osservazione è stata riportata in un recente incontro con i vertici dell’ufficio tecnico provinciale. Presente anche il sindaco di Cremolino, Massimo Giacobbe. A preoccupare maggiormente però è il tratto con il famoso restringimento, ancora nel territorio del comune di Ovada. Dal 2019 la situazione della Priarona è poi peggiorata a causa del maltempo che ha spazzato via tutte le opere di consolidamento. Ecco perché la superficie, seppur davvero degradata e ricoperta di buchi e avvallamenti, rappresenta solo una parte del problema, paradossalmente quella meno rilevante. «È una situazione che preoccupa tanto noi quanto il sindaco di Cremolino – era intervenuto il sindaco di Ovada, Paolo Lantero dopo il sopralluogo dello scorso febbraio – Ora la Provincia si è presa l’impegno di fare una verifica più puntuale, anche per calcolare i costi di ripristino». Perché le risorse necessarie sono al di fuori della portata dell’ente che da sempre naviga in cattive acque finanziarie. Al momento in cui ci sarà una stima più precisa l’intento è quello di andare a bussare alla porta della Regione, chiamata a fare la sua parte. «Anni fa – si legge in una lettera inviata dal primo cittadino di Cremolino nel 2021 – era previsto un intervento da 800 mila euro, ma i soldi sono stati dirottati altrove. È un pericolo, quel punto, considerato tutto il traffico che passa da lì: ormai la Priarona è il collegamento principale tra Ovadese e Acquese e merita attenzione. Invece, ci sembra che, al di là di qualche intervento improrogabile dopo l’alluvione del 2019, il territorio sia dimenticato».
Situazione generale
Già informato del problema è l’assessore Marco Gabusi. Non c’è però di fatto un cronoprogramma che indichi in quali tempi l’intervento potrebbe concretizzarsi. Alla finestra anche le aziende che da quel passaggio rimangono collegate con il centro zona e con il casello dell’A26. «Faccio notare che sulla Priarona – conclude Belletti – transitano almeno 5 mila veicoli al giorno. Di fatto la strada è diventata anche più strategica della 456 del Turchino, meno utilizzata. Gli automobilisti non la utilizzano perché è più lunga. Ed anche chi proviene da Acqui è più propenso a utilizzare questo passaggio per abbreviare i tempi».La Priarona alimenta polemiche già da molti anni. Da un lato c’è anche il problema della velocità di transito di molti automobilisti, una situazione che crea più di un problema anche per i possessori di quelle ville che sulla strada si affacciano. Gravi ripercussioni sono derivare anche dalle nevicate più recenti (non nell’ultimo inverno) a causa del declassamento applicato dalla stessa Provincia nell’elenco delle strade da sgomberare con maggiore celerità. Su questo punto il botta e risposta salace tra gli enti prosegue da diversi anni. Le condizioni critiche delle strade attorno al paese avevano portato lo scorso anno all’approvazione di un ordine del giorno, dal punto di vista politico amministrativo un atto molto forte, pensato proprio per fare presente la situazione. Il documento arrivò al prefetto Francesco Zito, al dirigente provinciale Paolo Platania e al presidente della Provincia dell’epoca, Gianfranco Baldi, costretto ad ammettere di non avere una soluzione. Oggi la problematica ricade su Enrico Bussalino, il successore. Le condizioni delle provinciali sono da tempo un motivo di grande malcontento in tutto l’Ovadese con più un punto ai limiti della percorribilità in sicurezza.