Acqui-Genova, pochi viaggiatori: i pendolari guardano al futuro
L'analisi del Comitato Difesa Trasporti Valle Stura e Orba
OVADA – Da giovedì scorso, quando si è svolta la videoconferenza promossa da Trenitalia e dalla Regione Liguria, ad oggi le cose sono rimaste pressoché immutate, al netto del passaggio – che ha portato al ripristino dei treni 6064 (da Genova Brignole a Acqui Terme con partenza alle ore 14.12) e il 6067 (che viaggia in direzione opposta, con semaforo verde alle ore 14.17) nell’ambito di un’offerta disponibile pari al 60% – dalla “Fase 1” alla “Fase 2”. E così dal Comitato Difesa Trasporti Valli Stura e Orba si prova a guardare avanti, partendo dalla delicata situazione economica – che inciderà anche sul servizio pubblico – fino ad arrivare ai prossimi mesi, con il probabile aumento di viaggiatori che toccherà anche l’Acqui-Genova.
«È praticamente impossibile fare previsioni in una situazione delicata come questa, ancora in divenire e sconosciuta a tutti – afferma Fabio Ottonello, presidente del Comitato –. Innanzitutto bisogna vedere come si evolve e quali saranno le regole per i trasporti. In questo momento risulta complicato comporre un quadro definito. Se l’offerta non è espandibile per limiti tecnici delle infrastrutture presenti sulla tratta per limiti anche delle risorse locali per finanziare il trasporto pubblico mi viene da pensare che i rischi per chi viaggia possano solo che aumentare. Ma al momento resta difficile ipotizzare delle soluzioni».
Nel primo giorno della cosiddetta “Fase 2” Trenitalia ha registrato un riempimento medio pari al 16% dei singoli convogli, a fronte dei 18 mila i viaggiatori presenti a bordo dei 180 treni regionali liguri. È probabile che a questi, quantomeno a partire dal prossimo mese di settembre, tornino ad aggiungersi al flusso di pendolari anche gli studenti che frequentano l’Università e le scuole genovesi. «Il nodo di Genova non permette di aggiungere nuove corse rispetto a quelle già attive durante il periodo precedente rispetto all’emergenza – precisa Ottonello –. Non ci sono treni, personale o risorse aggiuntive in tal senso. Noi, comunque, cercheremo di riscontrare e di segnalare eventuali criticità».