Economia
Il report
Occupazione in aumento, disoccupazione in calo e Pil in aumento: ma l’indice di vecchiaia continua a salire
5 Dicembre 2025
ore
18:10
TORINO - Secondo la terza edizione del rapporto “Le cifre chiave del Piemonte 2025” pubblicato da Unioncamere Piemonte, la regione si conferma su un percorso di crescita solida , trainata da occupazione, Pil in espansione e una ritrovata vitalità demografica, pur connotata da un persistente squilibrio generazionale. Il documento, presentato a Torino al Grattacielo della Regione, offre una fotografia aggiornata del contesto socio-economico piemontese. Cresce la popolazione, ma resta il nodo dell’età A fine 2024, il Piemonte contava 4.255.702 residenti , circa 4.000 in più rispetto all’anno precedente. Per il secondo anno consecutivo, si arresta il calo demografico iniziato nel 2013. Tuttavia, la crescita è dovuta esclusivamente al saldo migratorio positivo (+7,5‰), mentre la crescita naturale resta negativa (-6,6‰). Preoccupa l’ indice di dipendenza degli anziani , che raggiunge il 42,6%, con 232 anziani ogni 100 giovani sotto i 15 anni . Secondo Istat, entro il 2045 l’indice di vecchiaia potrebbe arrivare al 318%, delineando un quadro demografico sempre più sbilanciato . Il mercato del lavoro piemontese ha mostrato segnali robusti di ripresa. Nel 2024 si sono registrati 1,854 milioni di occupati , con un incremento del 3% rispetto al 2023. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 69,0%, mentre la disoccupazione è scesa al 5,5% (dal 6,2% dell’anno precedente). Particolarmente positivo è il dato sugli inattivi , diminuiti di 34.000 unità, in controtendenza rispetto alla media nazionale. Il Pil del Piemonte ha segnato una crescita del 2,9% , superando la media nazionale. Il valore della ricchezza prodotta si avvicina ai 161 miliardi di euro , pari al 7,1% del totale nazionale. La performance economica è stata favorita da settori come agricoltura, edilizia e servizi , mentre l’industria ha mostrato una lieve flessione. Il contributo della domanda interna è stato positivo, mentre quello della domanda estera risulta negativo. Intelligenza artificiale: adozione ancora limitata Nel comparto manifatturiero piemontese, solo il 9% delle imprese utilizza attualmente l’ intelligenza artificiale . Tuttavia, un ulteriore 8% prevede di adottarla entro un anno. Gli ostacoli principali sono: mancanza di conoscenza (61%) , assenza di personale esperto (20%) e costi elevati (8%) . Pur con una diffusione contenuta, l’IA è percepita come uno strumento di efficienza e produttività . Per il 62% degli operatori, essa favorisce anche processi di reskilling e upskilling del personale . Inserito nella macroregione del Nord Ovest insieme a Liguria e Valle d’Aosta, il Piemonte contribuisce a un PIL aggregato di 225 miliardi di euro (10,3% del totale nazionale) e un export di oltre 69 miliardi , pari all’11,1% dell’export italiano. Tuttavia, si registra una flessione delle imprese registrate (-0,6%).