Società
L'appello
Contro il carcinoma al testicolo
7 Dicembre 2025
ore
07:00
OVADA - «Toccatevi le palle ». Un gesto che nel 99% dei casi può essere inopportuno in alcune situazione salva la vita. Ha scelto un'espressione forte Gabriele Lanza per sviluppare la sua campagna in favore della prevenzione. L'atleta conosciuto in città per la sua lunga militanza nella nazionale italiana di para ice hockey ha vissuto direttamente la battaglia contro una patologia oncologica. Essendone uscito grazie al contributo dei medici, ora vuole provare a evitare ad altri giovani la strada che lui ha dovuto percorrere. E lo strumento sono i social. Brevi video, storie da condividere su Facebook e Instagram, per spiegare che in molti casi la diagnosi precoce è fondamentale. Per arrivarci è necessario ascoltare i segnali che il corpo invia, saperli decifrare e, al tempo stesso, prendere le opportune misure. "Ricordo bene - racconta oggi - la primavera 2020. Un giorno sotto la doccia sentii qualcosa che non andava. Decisi di contattare un amico oncologo che all'epoca lavorava al San Martino di Genova. I controlli non lasciarono spazio ai dubbi: la diagnosi era tumore al testicolo. Dopo l'operazione di rimozione la biopsia indicò che si trattava di un carcinoma maligno e confermò la necessità di fare la chemioterapia. Fu un periodo complesso ma penso di esserne uscito più forte". La tempra è la stessa con la quale Lanza nel 2003 affrontò l'infortunio sugli sci che lo portò a una ridotta mobilità permanente della gamba sinistra. Messaggio forte «Toccatevi le palle ». Parole inequivocabili. «La cosa migliore è non trovare proprio la cosa che ho trovato - spiega Lanza nel video - Ma se lo devi trovare, almeno fallo presto. E come si fa? Come ogni mese di ricordi di andare dal barbiere, ricordati di toccarti le palle ». Lanza affrontò il periodo della cura al Day Hospital Oncologico dell'Ospedale di Ovada. «Sono stato preso in cura da tutto il reparto diretto dalla dottoressa Paola Varese. Facevo le cure in Day Hospital, entrando alle 8 del mattino e uscendo alle 15 potendo stare a casa. Non fu un momento semplice. Oltretutto stava partendo la seconda ondata del Covid». Oggi Gabriele Lanza può raccontare quello che ha passato con il sorriso sulle labbra. Ma questo nulla toglie all'importanza del messaggio che vuole lanciare. «L'operazione - conclude - richiede solo qualche minuto al mese. Ma può essere davvero decisiva».