Max Oliva premiato alla Loggia: ”Trans AM, un sogno che si è avverato”
Il ciclista ovadese specialista delle lunghe distanze, ha rivissuto la sua impresa nel corso della serata organizzata da Uà Cycling Team
OVADA – Un viaggio affrontato (quasi) in solitaria, raccontato a qualche settimana di distanza di fronte ad una platea gremita di appassionati delle due ruote. Max Oliva, il ciclista ovadese specialista delle lunghe distanze, ha rivissuto la sua impresa nel corso della serata organizzata da Uà Cycling Team presso la Loggia di San Sebastiano. «Attraversare l’America – ha raccontato – è sempre stato il mio sogno ma non avrei mai immaginato di poterlo fare in bicicletta. Le difficoltà lungo un percorso in cui tutto è sconfinato sono state tante. Ma in ogni momento mi ha sorretto il pensiero che in qualche modo ne sarei venuto fuori» Quasi 7 mila chilometri divisi in dieci Stati. Un regolamento molto particolare. «Proibisce – ha proseguito l’atleta – di prenotare i posti in cui pensi di dormire prima dell’inizio della competizione per non dare troppi vantaggi ai ciclisti locali. Se sei in gruppo, comunque non è permesso procedere in scia». Il ricordo va al freddo patito in Colorado tra i 2.900 e i 3.500, la difficoltà di affrontare in Kansas in rettilineo di due chilometri percorso in due giorni.
«Non ho concepito quello che stavamo facendo come una gara ma come una sfida con me stesso. Dopo tre, quattro giorni il tuo fisico non è più in grado di fornire la prestazione migliore. Quindi subentra la testa. In queste manifestazioni vincono quelli che dormono meno e pedalano più a lungo magari con le stesse medie di chi arriva subito dietro. Con il mio compagno di traversata (Paolo Botti con il quale Oliva ha percorso gran parte dei chilometri, ndr) ho spinto molto per saltare qualche notte di sonno. Per fortuna non me l’ha lasciato fare fino alle porte della Virginia, l’ultimo stato della Trans Am». Il traguardo è arrivato con uno giorno e mezzo di anticipo rispetto ai ventidue preventivati. La media di percorrenza è stata di 328 chilometri ogni giorno. A diverse settimane dalla conclusione della prova Oliva ancora non sente due dita della mano sinistra per uno schiacciamento dei nervi dovuto alle tante ore trascorse sul manubrio. Al termine della serata Oliva ha ricevuto dalle mani del sindaco, Paolo Lantero, un riconoscimento da parte dell’amministrazione. Oltre a una medaglia simbolica, un’immagine stilizzata realizzata dal pittore Giancarlo Soldi. «Hai fatto qualcosa di davvero straordinario», si è complimentato l’artista consegnando il quadro nelle mani dell’atleta. Oliva già pensa alle prossime strade da percorrere anche se per un po’ non si parlerà di gare.