Migrazione pre-riproduttiva sull’Appenino ligure-piemontese: ecco i dati
Dopo oltre dieci anni, riprende il campo di migrazione primaverile nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo ad opera dei guardiaparco, del personale tecnico dell’Ente e dei colleghi del Parco del Po Piemontese: una conferma dell’importanza del sito quale rotta di migrazione dalla costa ligure alla pianura padana.
L’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese (Al) ha riattivato, per il secondo anno consecutivo, il campo di migrazione pre-nuziale dei rapaci con l’obiettivo di aggiornare e definire meglio le rotte di migrazione, anche nell’ambito del programma istituzionale di monitoraggio nei Siti Natura 2000 previsto a livello regionale per lo studio e la conservazione delle specie e degli habitat della Direttiva Europea “Habitat” 92/43/CEE. I primissimi dati, infatti, erano stati pubblicati sul bollettino Infomigrans n.10 di dicembre 2002.
Le osservazioni sono state effettuate sul monte Vesolina – Piani di Praglia, al confine sud-orientale del Parco – Zona Speciale di Conservazione “Capanne di Marcarolo” nel periodo compreso tra il 12 e il 22 marzo e tra l’1 e il 18 maggio 2022, per complessivi 19 giorni e 77 ore di osservazione. La particolare geomorfologia del territorio rende spesso difficili le osservazioni per le mutevoli condizioni meteo, caratterizzate sovente da nuvole basse e vento e limitando notevolmente la visibilità. Sono stati conteggiati un totale di 418 rapaci, appartenenti a 13 specie, facendo registrare un Indice di Migrazione giornaliero complessivo di 22 individui e un indice orario di 5,4 individui. La specie più abbondante è risultata il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) con l’87% degli avvistamenti, seguito dal falco di palude (Circus aeruginosus) e dal biancone (Circaetus gallicus), entrambi con il 3,1%, dal gheppio (Falco tinnunculus) con l’1,7% e dalla poiana (Buteo buteo) con l’1,2%. Le altre specie invece hanno mostrato valori inferiori.
Il biancone ha fatto registrare un numero inferiore di effettivi rispetto all’atteso con 13 individui censiti (IM orario=0,17 indd./h e IM giornaliero=0,68 indd./h), probabilmente dovuto alle condizioni di nuvolosità con pioggia e nebbia che hanno caratterizzato i giorni tra il 14 e 17 marzo.
Il monitoraggio del falco pecchiaiolo ha previsto una copertura temporale di 8 giorni (dall’1 al 18 maggio) con 362 individui censiti e un picco di passaggio giornaliero (N= 227) il 10 maggio. I valori di migrazione registrati sono di 4,7 indd./h e 19 indd./giorno.
Il falco di palude migra su un periodo molto più lungo. Individui in transito di questa specie sono stati infatti osservati dall’ultima decade di marzo e ancora fino al 10 maggio. Nel mese di marzo si osserva una maggiore percentuale di maschi adulti rispetto alle femmine, mentre i giovani transitano per ultimi e raggiungono percentuali maggiori a maggio. Anche il gheppio e la poiana presentano una migrazione prolungata con passaggi a partire della seconda quindicina di marzo fino alla seconda decade di maggio.
I valori rilevati quest’anno risultano inferiori rispetto a quelli calcolati nei primi anni di monitoraggio (2002-2005: IM medio giornaliero=42,9 indd./giorno; IM medio orario=8,9 indd./h) ma il numero di specie invece è confrontabile. Di particolare interesse nel 2022 il passaggio di 1 cicogna nera (Ciconia nigra) il 15 marzo con direzione N-S, 2 grifoni (Gyps fulvus) il 2 maggio riconducibili a individui erratici e 1 aquila minore (Hieraaetus pennatus) in morfi- smo chiaro il 17 maggio. Notevole è stato il passaggio di irundinidi, rondoni, colombacci (Columba palumbus) e gruccioni (Merops apiaster) con direzione prevalente SO-NE.