«”Ok” alle regole. Ma dobbiamo poter tornare a lavorare»
OVADA – Abbiamo utilizzato questo silenzio per far sì che il nostro rumore sia poi molto più forte. Pensiamo che dopo quattordici mesi di aperture e di chiusure sia arrivato il momento di trovare delle regole ben precise che ci diano la possibilità di lavorare in modo continuativo». Ha utilizzato queste parole Costantino Gargiulo, promotore, insieme a Vittorio Basso, del sit-in “O si apre o si muore” organizzato davanti al municipio di Ovada.
Tanti i ristoratori ovadesi, gli esercenti e i titolari di attività commerciali che si sono presentati in via Torino poco prima delle ore 19.30. Avevano promesso che il loro silenzio avrebbe fatto rumore. Ed invece c’è stato spazio anche per gli interventi, effettuati di fronte a una nutrita rappresentanza del consiglio comunale della città, e per i seguenti applausi.
Anche il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, ha preso la parola. «Qualche giorno fa abbiamo scritto al governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, per ribadire il grande rispetto e la collaborazione di tutti gli ovadesi durante il primo lockdown. I quasi sette mesi di continue aperture e chiusure hanno fiaccato la città e portato alla luce un malessere crescente. Ad oggi Ovada conta 19 positivi, con un’incidenza dello 0,25% sul totale della popolazione».