Cinzia Montagna, l’ultimo libro in biblioteca a Tagliolo
Sabato 20 dicembre alle 16
TAGLIOLO – Sarà la scrittrice Cinzia Montagna ad animare l’appuntamento in programma sabato 20 dicembre nell’ambito della rassegna “Quattro chiacchiere d’autore”. L’autrice presenterà il suo ultimo libro “Bentornati a Trentacapre – Morto un Papa se ne fa un altro” pubblicato da Navarra Editore- Palermo poche settimane fa. L’appuntamento è per le 16 presso la sede della Biblioteca Civica di Tagliolo, che cura la rassegna, in via Roma 12. Trentacapre, paese che nella realtà non esiste, ma che potrebbe essere tutti i piccoli paesi d’Italia, deve affrontare una grossa grana: il suo anziano parroco, Don Lazzaro, è stato nominato Papa. Nomina inaspettata e di massimo lustro, ma che crea non pochi problemi organizzativi a Sindaco e Vescovo, anche perché Don Lazzaro in Vaticano non vuole trasferirsi e vuole fare il Papa restando a Trentacapre.
Cinzia Montagna ripropone dunque una nuova “puntata” di cronache del paese immaginario che conta poco più di trecento abitanti e dove tutti conoscono tutti da generazioni. Nel corso del pomeriggio la cittadinanza onoraria di Trentacapre sarà assegnata a Giorgio Marenco, primo cittadino di Tagliolo fino al 2024.
Fantasia e realtà
Due anni fa Cinzia Montagna aveva pubblicato “Benvenuti a Trentacapre”. Oltre ai personaggi del primo libro, l’Amilcare, la Pinuccia, la Tabita – tutti rigorosamente con l’articolo come si usa nel parlato lombardo piemontese – , arrivano nuovi personaggi: Mario l’idraulico poeta, le Guardie Svizzere, il maresciallo e l’appuntato della vicina stazione dei Carabinieri, il Marcy, giovane Sindaco di San Ravezzolo, il paese confinante.
“Alcune situazioni – spiega l’autrice – descritte possono risultare comiche, ma nel libro l’umorismo è il filo rosso che collega vicende e personaggi, guardando ciò che accade da un punto di vista alternativo e disincantato. Senza dimenticare che la realtà quasi sempre supera la fantasia. Infatti, la maggior parte degli eventi descritti prende spunto da quanto visto e vissuto nel mio lavoro di giornalista”.