Ovada – Alessandria: i comuni spingono uniti per la riapertura
A tredici anni dall'interruzione per i passeggeri
OVADA – Parte da Palazzo Delfino il nuovo tentativo di riaprire la linea “Ovada – Alessandria”. Si è tenuto la settimana scorsa un vertice tra i sindaci dei comuni attraversati alla linea chiusa nel 2012. L’iniziativa segue di poche settimane l’esito del sondaggio portato avanti da Federconsumatori che ha raccolto più di mille pareri favorevoli alla riattivazione dei treni. Si basa anche sui numeri la richiesta dei primi cittadini. La Regione in più occasioni negli ultimi anni si è detta scettica. In primo piano i disagi sopportati dai viaggiatori che ogni giorno faticano a raggiungere il posto di lavoro al pari di chi si dirige verso Genova.
Poche le parole spese sull’argomento dai sindaci più interessati. Ad esporsi in modo più deciso è invece stato il primo cittadino di Alessandria, Giorgio Abonante, che ha affidato il suo pensiero alla sua pagina Facebook. “Ogni giorno centinaia di persone si spostano da Alessandria verso le principali città a noi più vicine – ha scritto Abonante – Lo fanno per lavorare, per studiare, per vivere. Ma troppo spesso lo fanno senza la possibilità di salire su un treno, in alcuni casi senza fermate comode e disponibili. Il collegamento ferroviario tra Ovada e Alessandria, ad esempio, deve tornare ad essere un servizio per chi si sposta. Insieme ai Sindaci del territorio chiediamo con forza alla Regione di riaprire una linea che serve, serve davvero alle persone”.
Vicenda complicata
Fronte comune per la Ovada – Alessandria. Della riapertura per la linea si dibatte da anni. A definire insostenibile l’ipotesi fu qualche anno fa l’attuale assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, spalleggiato dalla presidente dell’Agenzia per la Mobilità Piemonte Cristina Bargero. I due in un secondo momento fecero una parziale retromarcia. «Riattivare una tratta ferroviaria ha costi che vanno dai 3 ai 5 milioni di euro l’anno – spiegò Gabusi in un incontro pubblico – E il numero dei passeggeri abituali della linea nel 2011 non era tale da giustificare l’investimento». Su numeri ha sempre eccepito Marco Martini, portavoce dei pendolari sulla tratta. «Nel 2017 uno studio dell’Agenzia – spiega – si parla di un costo di 1.7 milioni all’anno per una spola con 14 corse al giorno integrate da 8 bus». I costi ovviamente oggi andrebbero rivisti.
Diverse le associazioni che in questi anni si sono esposte nel tentativo di una riattivazione. La prima ad aprire un focus sulla Ovada – Alessandria è stata Legambiente. In estate poi si è sviluppato il sondaggio avviato da Federconsumatori per verificare il reale interesse dei viaggiatori. Dalle risposte il treno interesserebbe, eccome. Il bus è considerato più lento, scomodo e in alcune situazioni poco efficace.
“La mobilità – ha concluso Abonante – non è solo trasporto. È diritto alla connessione, è sviluppo economico, è coesione sociale. Per questo chiediamo un impegno concreto alla Regione Piemonte e, per quanto riguarda la linea verso Ovada, alla Regione Liguria: serve una visione condivisa, che metta al centro le comunità e non solo i tempi di percorrenza”.