Riorganizzazione del Pronto Soccorso: sfumano i fondi Pnrr
Per i ritardi nell'avvio dei lavori
OVADA – Non bastava la necessità di riprogettare l’intervento dopo che il disegno originario aveva ottenuto il necessario via libera urbanistico. Ora per vedere la riorganizzazione del Pronto Soccorso di Ovada bisognerà andare a caccia di fondi alternativi rispetto a quelli assicurati dal Pnrr alla voce dell’adeguamento antisismico. La scadenza per poterli utilizzare era fissata, come per tutti gli interventi alle strutture sanitarie, al 2026. I ritardi e i problemi hanno creato una situazione che rende impossibile rispettare quella scadenza. A chiarire quale scenario si svilupperà per la struttura di via Ruffini è stato l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, nell’ambito della risposta sollecitata, con un’interrogazione dal consigliere di opposizione Domenico Ravetti (Pd).
«La Regione – ha chiarito Riboldi – ha già avviato il confronto con i Ministeri competenti per poter utilizzare, anziché i fondi PNRR, gli stanziamenti dell’ex articolo 20 e avviare quanto prima la nuova progettazione e dotare il territorio dell’ovadese e dell’area sud della provincia di Alessandria di un Pronto Soccorso moderno e di supporto ai principali poli ospedalieri provinciali».
Percorso lungo
La possibilità di utilizzare i fondi Pnrr per rinnovare il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Ovada era emersa nel settembre 2024 nel corso di una visita in struttura dell’allora direttore generale Luigi Vercellino. I fondi a disposizione ammontavano a 4.5 milioni di euro. Il disegno originario prevedeva un ribassamento dell’area e la creazione di un unico corridoio attorno al quale riorganizzare ambulatori e spazi per gli esami. Nel febbraio di quest’anno il Consiglio Comunale di Ovada rilasciò i permessi in deroga necessari.
Qualche settimana fa ad indicare la necessità di ripensare l’intera operazione era stato lo stesso Riboldi. “Quel progetto – spiegò l’assessore – sarebbe stato troppo invasivo”. Una situazione che si interseca con il lavoro portato avanti dalla commissione, creata sul territorio, per fornire indirizzi sui servizi essenziali per la sanità di territorio. In particolare il trasferimento presso il Pronto Soccorso cittadino dei codici a più basso indice di complessità. Ora l’intera partita torna in discussione.