Ovada, urge sterzata all’organico. E deve arrivare in fretta
Sport
Edoardo Schettino  
27 Ottobre 2025
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08:08 Logo Newsguard
L'analisi

Ovada, urge sterzata all’organico. E deve arrivare in fretta

Dopo la sconfitta con la Monregalese

OVADA – L’Ovadese rischia di sprofondare in una stagione che vanifichi tutto quello che è stato costruito in questi anni. La sconfitta patita sul campo della Monregalese è la conferma definitiva di un gruppo che, così com’è, non è abbastanza attrezzato per ka categoria. Prenderne atto in fretta e senza troppi fronzoli può essere il modo per tentare una risalita comunque difficile. Il messaggio lo ha lanciato anche mister Luca Carosio che si attendeva una reazione e che invece ha assistito a una prestazione troppo timida per un gruppo che non ha sicurezze tecniche e che patisce anche la perdita di fjducia inevitabile in questa situazione “Ci confronteremo su tutto – ha spiegato l’allenatore – Situazione, valore della rosa ed anche contributo dell’allenatore. È giusto così. Non è un messaggio di resa ma un proposito di fare meglio. Noi in qualche modo ci salveremo”.

Troppi i problemi vissuti dall’Ovadese dal giorno in cui Mattia Piana ha fatto capire che sarebbe andato ad Alessandria. L’affannosa ricerca di un sostituto non ha prodotto effetti. Nel frattempo l’organico si è ridimensionato tra scelte e infortuni. Ciò che in estate sembrava preludio a un altro campionato brillante oggi non assicura nulla in chiave futura.

Realtà difficile

Tre reti in otto partite rimane il dato che, gioco forza, spaventa di più in casa Ovadese. Facile richiamare la situazione degli attaccanti ma non è l’unico elemento. Quella squadra dodici mesi fa capace di accelerate improvvise ha lasciato spazio a qualcosa di diverso: ritmo più compassato e scarsa capacità di pungere. “Dobbiamo trovare soluzioni”, non si è nascosto Carosio. Ma le soluzioni passano anche dalle caratteristiche dei giocatori. Con Ottonelli in campo le opzioni offensive sono aumentate. Ma non è possibile caricare un 2005 che ogni tanto ha problemi fisici di tutta questa responsabilità. La punta di scorta Casone ha creato scompiglio quando è entrato ma sembra più una soluzione da ultima parte di gara. E poi c’è Romei che in questa situazione soffre perchè è l’unico reale riferimento per la difesa.

Anche nello scorso campionato il peso realizzativo maggiore era affidato alle punte. Rare, specie nella prima parte, le sortite offensive di un centrocampo pensato per essere solido. Oggi quell’indirizzo appare un limite perchè non c’è più la possibilità di ribaltare velocemente il gioco sulle punte.

La gara in programma al Geirino contro l’Acqui rappresenta in questa situazione un vero spartiacque. La quota salvezza è per ora molto bassa, quindi c’è possibilità di rimediare. Nell’immediato servono punti senza illudersi, in caso di vittoria la senza una sterzata all’organico la situazione possa rapidamente migliorare. Il sogno di migliorare il quinto posto della passata stagione è evaporato in fretta. La squadra vista ieri a Mondovì è molto lontana da quella del campionato passato.

Rispetto allo scorso anno mancano Mocerino, sempre infortunato, Agostini fermo dalla gara giocata contro il Chieri, Costa di fatto non sostituito al pari di Piana. Il centrocampo è affidato al sempre presente Bosic, non c’è Margaglio, l’uomo deputato a dare respiro a Genocchio. Ecco perchè l’organico ad oggi non è adeguato.

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