San Paolo della Croce, la città celebra esempio e devozione
Società
Edoardo Schettino  
18 Ottobre 2025
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Il programma

San Paolo della Croce, la città celebra esempio e devozione

Momenti spirituali ed un convegno

OVADA – La città si prepara a celebrare la figura di Paolo Danei, più conosciuto come San Paolo della Croce, fondatore della congregazione dei Passionisti e religioso che nel corso della sua vita si è segnalato per il suo impegno a favore degli ultimi. Il convegno in programma domenica 19 ottobre, dalle 15.30, presso il santuario eretto in suo onore in corso Italia, sarà il momento culminante del programma che prevede momenti religiosi e dedicati alla rievocazione storica. San Paolo della Croce visse i primi sette anni della sua vita nell’abitazione oggi trasformata in museo al centro della via a lui dedicata. Ancora oggi il suo esempio di devozione rimane un riferimento per tutta la comunità.

Nella giornata di domani oggi, sabato 18 ottobre, è in programma la Messa celebrata alla Parrocchia dell’Assunta dal vescovo Luigi Testore. Al termine la processione. La casa di San Paolo sarà aperta per visite. Paolo Danei fu primo di 16 figli di una famiglia di origine nobile ma in ristrettezze economiche. Nel corso della sua vita non fu mai interessato alle ricchezze, anzi rifiutò una cospicua donazione che per lui aveva disposto uno zio sacerdote. La sua esistenza fu dedicata al culto e all’aiuto alle fasce più povere della popolazione. Negli ultimi anni della sua vita divenne consigliere di Papi.

Percorso accidentato

Nel corso del convegno la figura di San Paolo della Croce sarà rievocata dal passionista padre Max Anselmi, da Luisa Russo e da Paolo Bavazzano, rappresentanti dell’Accademia Urbense, dalle rappresentanti dell’Istituto Missionarie della Passione in arrivo dalla Sicilia. Il pomeriggio si aprirà con i saluti del sindaco e del parroco don Maurizio Benzi. Paolo Danei fu proclamato Santo da Pio IX nel 1867. La sua vocazione religiosa fu evidente a partire dai primi anni della sua vita nella nostra città. A sette anni il trasferimento con la famiglia a Castellazzo.

L’inverno 1720 – 21 fu quello dedicato alla stesura della Regola per la nuova congregazione. Dopo un primo rifiuto da parte delle autorità vaticane la sua vita proseguì sull’Argentario e in Puglia dove arrivò alla stesura definitiva che lo portò all’approvazione. Il via libera definitivo come ente di culto arrivò nel 1769 a soli sei anni dalla sua morte. Nel 1771 arrivò anche la creazione della congregazione delle Claustrali Passioniste.

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