Olbicella, Bandita e Piancastagna: ricordo della storica battaglia
Domenica 12 ottobre
MOLARE – Si sviluppò tra il 6 e il 10 ottobre 1944 la battaglia di Olbicella, Bandita e Piancastagna, uno degli episodi fondamentali della battaglia per la Liberazione tra il basso Piemonte e l’Appennino della Liguria. La cerimonia per l’81° anniversario si terrà domenica 12 ottobre nella piccola frazione del comune di Molare al confine con il territorio ligure. Il programma della manifestazione è stato curato dalle associazioni partigiane Anpi, Fivi e Fiap, con il patrocinio della Provincia di Alessandria, dei comuni di Molare, Cassinelle, Ponzone. La due giorni si aprirà in realtà domani, sabato 11 ottobre, con le onoranze previste nei luoghi della battaglia: Bandita di Cassinelle, Olbicella e il sacrario di Piancastagna.
La giornata di domenica si aprirà alle 8.45 a Molare con l’onoranza al partigiano “Laila”, presso piazza Marconi a Molare. Dalle 10 la celebrazione della Messa presso la chiesa di San Lorenzo a Olbicella. Alle 11 i saluti istituzionale di Andrea Barisone (sindaco di Molare), Luigi Benzi (presidente della Provincia), Roberto Rossi (presidente provinciale di Anpi). A seguire l’orazione ufficiale di Simone Falco, presidente dell’Associazione Nazionale ex Deportati.
Verità storica
Il ricordo di quei momenti drammatici è ancora molto vivo in un territorio da sempre segnato dalla battaglia per la Liberazione. Dal 6 al 10 ottobre 1944, i nazifascisti si impegnarono in un violento e massiccio rastrellamento nelle zone di Olbicella, Piancastagna, Cimaferle, Cassinelle, Toleto e Ponzone, contro le formazioni della Divisione “Ligure-Alessandrina”. La “Braccini” e la “Val Bormida” non ressero l’urto e si sciolsero. Dopo le violenze del 7 ottobre, a Bandita, il rastrellamento prosegue nella zona di Olbicella, località dove si era insediato il comando delle forze partigiane della “Buranello”, intenzionate alla difesa ad oltranza. Il 10 ottobre, dopo accesi scontri tra forze impari, il grosso delle truppe ribelli tentarono lo sganciamento verso Piancastagna.
Purtroppo in 7 vennero fatti prigionieri: sei vennero impiccati agli alberi del piazzale della chiesa di Olbicella, dopo indicibili sevizie, costretti essi stessi a stringersi il cappio al collo; il settimo, Mario Ghiglione “Aria”, di soli 16 anni, venne bastonato a sangue e abbandonato sul selciato, dopo aver assistito all’esecuzione dei compagni, sui cui cadaveri gli aguzzini infierirono con le baionette. I tedeschi non risparmiarono la loro ferocia neppure alla popolazione civile: molti contadini e il parroco vennero presi in ostaggio e rinchiusi nella chiesa di Olbicella, mentre fuori i nazifascisti incendiavano, saccheggiavano e razziavano abitazioni e casali.