Crisi Lercaro, la relazione della commissione provoca una bufera
Edoardo Schettino  
9 Ottobre 2025
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06:54 Logo Newsguard
Il documento

Crisi Lercaro, la relazione della commissione provoca una bufera

Letto in consiglio comunale

OVADA – Non bastava la messa in stato di liquidazione decretata la scorsa primavera dalla Regione Piemonte ad agitare le acque attorno alla casa di riposo di Lercaro. La nuova bufera, dai contorni che andranno definiti nelle prossime settimane, si è manifestata l’altra sera in consiglio comunale con la lettura della relazione redatta al termine del lavoro portato avanti dalla commissione consigliare creata per far piena luce in particolare sull’attività intercorsa tra il 2024 e l’anno in corso. Pesantissimo lo scenario documentato dal documento messo a punto grazie al lavoro dell’organo presieduto dall’assessore al Bilancio Gianni Olivieri, coadiuvato dai consiglieri Martina Carlini (Insieme per Ovada), Angelo Priolo (Prima Ovada) e Fabio Forno (Ovada nel cuore). Quest’ultimo non ha dato parere positivo al documento.

A complicare la situazione il ruolo di Ivana Nervi, commissario straordinario dell’Ipab dal 2020 in poi e in carica al momento dell’avvio della gara che ha portato alla concessione della gestione della struttura a Proges per una durata di 67 anni. Nervi oggi è capogruppo di “Ovada nel cuore”. Lettura del documento e replica dell’interessata hanno portato a un durissimo scontro con il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi, presente ad ogni incontro della commissione, che ha duramente criticato l’operato del commissario straordinario.

Debiti pesanti

Lercaro, struttura di riferimento per il territorio per la non autosufficienza, oggi ospita poco meno di 40 anziani. Lo scorso 5 giugno è stato nominato il liquidatore «stante – si legge nel documento – l’impossibilità di portare a compimento la procedura di trasformazione in fondazione». Il liquidatore è l’avvocato torinese Alberto Abbate. «L’attuale situazione di liquidazione generale – prosegue la relazione  – certifica dunque il fallimento del progetto di trasformazione in fondazione, obiettivo posto in capo al Commissario Ivana Nervi con deliberazione della Giunta Regionale in data 8 maggio 2020». La carenza di liquidità è tra le motivazioni più forti.

Nell’incontro con i sindaci del territorio il commissario indicò come «superate le situazioni debitorie con la cooperativa sociale Proges Coop a seguito della concessione per 67 anni, di fatto risolte le problematiche riguardanti il personale dipendente dell’IPAB». Tra gli ulteriori addebiti la relativa trasparenza con la quale sono state comunicate le condizioni economiche e finanziarie dell’ente e l’utilizzo di 496.223 euro dei 660 mila che sarebbero spettati per il funzionamento della fondazione in ragione di 10 mila euro anno per la durata di 67 anni della concessione.

E ancora «Dai documenti di relazione prodotti dal Commissario risultano pesantissime situazioni debitorie di persone ospiti, che in alcuni casi risultano non aver pagato alcuna retta da più anni. Dalla lettura della relazione della precedente Commissione Speciale Ipab si legge “A maggio 2020 la posizione debitoria post Decreto Ingiuntivo era di 2 milioni 625 mila euro secondo i conteggi Proges, di 2.236.140 euro secondo la gestione commissariale con una differenza di oltre 389 mila euro”».

Replica puntuale

Ivana Nervi ha operato all’interno della casa di riposo di Lercaro per quattro anni. «L’obiettivo di trasformare l’Ipab in Fondazione – ha replicato dai banchi dell’opposizione – non è stato raggiunto dai due commissari straordinari nominati prima della sottoscritta (Giovanni Maria Ghè e Gianluigi Sfondrini ndr). L’ingente debito ha rappresentato l’impedimento principale. Sui fondi si tiene però a precisare non sono serviti per attività nuove ma per chiudere un debito pregresso e, permettere, l’estinzione di un decreto ingiuntivo senza aggravio di ulteriori spese delle procedure esecutive che sarebbero state messe in atto dal creditore procedente. Forse i membri della Commissione si confondono nel dire che la Fondazione non è un altro soggetto, ma l’Ente stesso trasformato, dunque sino alla trasformazione tutto il patrimonio mobiliare ed immobiliare dell’Ente poteva essere utilizzato dallo stesso».

E ancora: «Alcuni ospiti della struttura da anni non pagano la retta, ma per trasparenza forse sarebbe stato corretto osservare quando tali ospiti fossero entrati in struttura e quali azioni sono state intraprese per recuperare quanto dovuto nel corso degli anni».

Polemica politica

Tra i motivi di scontro dell’ultimo anno c’è anche il tentativo di cessione dei terreni attorno a Lercaro per l’installazione di un campo adibito a produzione di energia elettrica grazie al sistema dell’agrivoltaico. Un elemento che ha provocato una forte contrapposizione. E forte contrapposizione c’è stata anche durante la seduta del consiglio. «Ritengo – ha commentato il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi – che questa relazione descriva in modo puntuale quello che è successo in questi anni. A proposito delle molte occasioni in cui ne abbiamo discusso in diverse sedi ed alle rassicurazioni che abbiamo sempre avuto mi permetto di dire che o non avevi cognizione della situazione oppure hai mentito. Una procedura come quella per l’assegnazione della gestione ha l’obiettivo di far proseguire un servizio, non di ripianare i debiti. Ed in questo senso oggi abbiamo certezza del fatto che non è stato raggiunto nemmeno questo obiettivo. Abbiamo provato, come commissione, ad incontrare il curatore fallimentare. Ma non c’è stato modo di ottenere un incontro».

«Sono amareggiato – ha rincarato la dose Angelo Priolo, capogruppo di “Prima Ovada” – per il tentativo di screditare il lavoro della commissione. Poi i fatti, una volta messi in fila, parlano. Il regolamento del consiglio comunale non prevede la mozione di sfiducia ma credo che da oggi in poi i rapporti con la consigliera Nervi saranno improntati a questo sentimento”.

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