Ovadese, la reazione c’è stata. I dettagli faranno la differenza
Dopo l'1-1 con la Luese
OVADA – Ripartire dagli ultimi quindici minuti in cui l’Ovadese ha creato i presupposti per portare a casa tre punti. Il pareggio ottenuto con la Luese Cristo non dice che la malattia è del tutto superata ma la prestazione fornita sul sintetico del Centogrigio, da sempre ostico, potrebbe indicare l’inizio della convalescenza. Vuole crederci mister Luca Carosio cha fino all’ultimo ha incitato la squadra e creduto nella vittoria. “Abbiamo fatto bene – ha commentato alla fine della gara – Venivamo da una settimana importante, la risposta c’è stata. Ora dobbiamo continuare”. L’Ovadese ha sfruttato anche l’oggettivo calo fisico di una squadra che a sua volta sta attraversando una fase complessa. A convincere in un po di ottimismo sono anche le condizioni in cui questo punto è arrivato.
Carosio di fatto si è ritrovato senza Mocerino e da qui in poi dovrà fare a meno anche di Margaglio. Qualcosa non ha funzionato nel mercato estivo della società. E quel Fissore alla seconda panchina consecutiva è la conferma più lampante di una situazione da monitorare con attenzione. La sfida di domenica prossima con l’Albese al Geirino è di quelle delicate. I langaroli sono a cinque punti, un esito positivo significherebbe staccarsi leggermente dal fondo classifica e mantenere una distanza più limitata dalle aree tranquille della classifica.
Equilibrio necessario
L’Ovadese si coccola Amendola. L’esterno offensivo arrivato in estate dalla Voltrese ha trovato la prima rete della stagione con una gran stoccata. Nell’immediato sembra l’unico a poter lasciare un segno. Se l’attacco diventerà più efficace anche la difesa potrà acquisire una solidità maggiore. “Sul loro gol – ha analizzato Carosio – abbiamo commesso un errore di reparto. Siamo andati a cacciare una palla scoperta invece di scappate indietro come si dovrebbe fare. Dobbiamo limitare queste situazioni”.
L’altro piccolo problema riguarda Romei. L’attaccante alla sua terza stagione non è ancora andato a segno. L’anno scorso nelle prime quattro giornate erano arrivate le reti pesanti con San Domenico Savio e Acqui. L’attaccante ci ha provato nel finale ma in modo meno ficcante del solito. Le condizioni precarie del ginocchio sono un fattore ma anche il relativo isolamento incide.
Piana manca tantissimo ed è per questo motivo che, pur con l’addio di Margaglio che leva una opzione in mezzo, la priorità rimarrà la ricerca dell’attaccante di complemento. La possibile riscossa parte anche da qui.