Ovadese contro la Luese, la sfida è già uno spartiacque
Edoardo Schettino  
28 Settembre 2025
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Calcio

Ovadese contro la Luese, la sfida è già uno spartiacque

Per schiodarsi da quota zero

OVADA – Cerca di muovere la classifica l’Ovadese ma soprattutto di ritrovare le caratteristiche che l’hanno accompagnata in passato. Si gioca oggi la sfida contro la Luese Cristo, avversaria che rappresenta una vera incognita dopo una settimana caratterizzata da addii e rescissioni di alcuni giocatori importante. Guarda però solo in casa sua la squadra di Carosio. La sconfitta subita domenica scorsa al Geirino contro il Fossano ha alimentato dubbi e perplessità sull’attuale tenuta del gruppo. Il bilancio per ora è molto magro: tre sconfitte, nessun gol messo a segno, pochissime occasioni per essere pericolosi in prossimità delle porte avversarie. A parziale spiegazione la caratura delle ultime due avversarie destinate a contendersi il salto di categoria e l’assenza di Simone Romei, unico attaccante a disposizione.

“Il quadro è sotto gli occhi di tutti – ha spiegato in settimana mister Luca Carosio – Noi stiamo lavorando con grande intensità per trovare le soluzioni. Vogliamo uscire da questo momento. Si tratta comunque di un’esperienza. Tutto è utile per crescere”. La gara si gioca al Centogrigio di Alessandria, il campo sintetico rappresenta un’insidia in più per una squadra che in passato non ci si è mai trovata particolarmente a suo agio.

Quadro tattico

L’Ovadese ha giocato tre partite con altrettante formazioni. Scontata l’assenza di Mocerino che sconterà la seconda giornata di squalifica comminata dopo il rosso diretto subito contro l’Alessandria. “Dobbiamo essere più aggressivi – spiega l’allenatore – e fare un lavoro che coinvolge tutti i reparti della squadra”. La decisione sulla squadra in campo arriverà solo dopo aver verificato le condizioni del ginocchio di Romei.

Le alternative sono il lancio dal primo minuto di Casone nel ruolo di centravanti o la riproposizione dell’assetto visto domenica scorsa con Amendola e Agostini a muoversi in prossimità dell’area avversaria. Quale che sia la scelta finale, la gara è già uno snodo delicato. Perdere troppo terreno in questa fase significherebbe condannarsi a una corsa ad handicap che può creare ulteriori problemi.

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