Ovadese, quadro molto negativo. Ma drammatizzare non serve
Tre gare senza riuscire a pungere
OVADA – Resettare e ripartire. L’Ovadese deve lasciarsi alle spalle in fretta un inizio di campionato che nemmeno nelle previsioni più fosche poteva essere immaginato così. La sconfitta con il Fossano è la terza consecutiva. Che ci sarebbero stati problemi nella prima parte era apparso chiaro al momento della compilazione dei calendari. Alessandria e i cuneesi sono le due squadre più forti del girone. Ma contro gli uomini di Fresia il gruppo di Carosio ha fatto un passo indietro. Al Geirino è andata in scena la peggior partita degli ultimi anni: squadra poco determinata e apparsa da subito con poche idee. Minima la capacità di reazione dopo il gol subito a freddo. Per gli ospiti infarciti di giocatori di categoria è stato facile gestire la situazione.
Per carità, era difficile immaginare che l’Ovadese trovasse soluzioni alle difficoltà offensive nel giorno in cui l’allenatore ha dovuto rinunciare anche all’unica punta. Lo scorso anno Simone Romei era mancato solo in una gara per squalifica. Contro il Fossano lo ha fermato un problema al ginocchio.
Scenario complesso
L’Ovadese nelle prime tre partite è scesa in campo con tre formazioni molto diverse. Contro il Fossano Carosio ha scelto di giocare senza punte. In avanti due esterni come Amendola e Agostini. L’ex Voltrese si è trovato in panni che non sono i suoi. Nel primo tempo l’Ovadese non si è mai avvicinata alla porta ospite. Nella ripresa è andata meglio con gli ingressi di Forno e del neo arrivato Casone.
Tutta la squadra è sembrata più grintosa dopo un primo tempo in cui di fatto si è consegnata agli avversari. “Dobbiamo – ha commentato mister Luca Carosio a fine partita – trovare le soluzioni con il lavoro e l’impegno. Stiamo attraversando un momento così. In passato le cose sono andate sempre bene. Ora è diverso”. La sensazione trasmessa dalla squadra in alcuni frangenti è stata di sfiducia.
Ma è necessario ripartire subito. Domenica c’è la trasferta con la Luese Cristo, a sua volta in grande difficoltà e reduce da un cambio in panchina. La classifica non aspetta. Arrivare a novembre con l’acqua alla gola sarebbe un ulteriore problema per un gruppo che oggi ha bisogno di certezze.