“Storie del vino”: a Tagliolo un week end tra cibo e cultura
Tra il 26 e il 28 settembre
TAGLIOLO – Racconta la tradizione e le prospettive di un intero territorio, fra agnolotti, prodotti della terra e momenti di animazione, “Le storie del vino”. L’edizione 2025 della manifestazione creata a Tagliolo è in programma nel fine settimana tra il 26 e il 28 settembre. L’evento cade nel pieno di una vendemmia che anche nel piccolo paese all’ombra del castello Pinelli Gentile rappresenta un ponte verso il futuro. Gli organizzatori hanno messo a punto un programma di incontri, momenti di intrattenimento basati sul cibo e degustazioni che vuole attirare una gran numero di visitatori. “Questa manifestazione – ha spiegato il sindaco Marianna Lipartiti durante la presentazione ufficiale – è possibile grazie al contributo di tante associazioni che aggiungono il loro tassello e se ne occupano. Nelle ultime edizioni abbiamo fatto una stima di oltre 4 mila visitatori. Chiaramente la domenica è il momento clou con le sue iniziative collocate nel borgo interno al castello”.
Le “Storie del vino” da un paio di edizioni sono anche l’occasioni per interrogarsi sullo stretto legame tra le attività della terra e le possibili ricadute economiche. I momenti sono curati dall’Enoteca Regionale di Ovada. E proprio l’Enoteca curerà l’evento di apertura, venerdì 26 settembre dalle 21 nella sala “Bigattiera” del castello. “La manifestazione – ha chiarito Mario Arosio, presidente dell’Enoteca – rappresenta un’occasione per tutti. L’economia del territorio si basa anche sull’attività delle vigne e sul vino. Il ruolo di enti come il nostro è quello di supportare i produttori e offrire loro maggiori occasioni di promozione nel loro percorso che non è assolutamente facile”.
L’iniziativa apre il programma autunnale delle grandi manifestazioni a tema enograstronomico in tutto l’Ovadese.
Atmosfere e gusti
Agnolotti e vino sono i principali protagonisti sul fronte delle degustazioni. “Storie di cibo” è il cooking show previsto sabato a pranzo con gli chef Federico Ferrari (Mire puà), Federico Ferrari (Mirepuà, Cremolino), Rosangela Martinez Leon (La Fonte, Acqui Terme) e Mattia Murchio (La Volpina, Ovada). “Proporranno – racconta Cristina Oliveri, segretario del CCRT, associazione organizzatrice – la loro personale visione dell’agnolotto. Questo piatto in paese si avvale della Denominazione Comunale e rappresenta un patrimonio di identità per tutti noi”.
Il cooking show si svilupperà nell’ambito dell’apertura degli stand gastronomici prevista sabato a pranzo e a cena, domenica solo a pranzo. Tra le proposte anche la focaccia al formaggio che da sempre rappresenta un ponte tra la tradizione piemontese e la chiara influenza che la Liguria ha sempre esercitato sulla cucina dell’Ovadese.
Tra le altre proposte, zuppa di ceci e trippa della tradizione, frittelle, asado e un aperitivo particolare rivolto a vegetariani e vegani.
Momenti di approfondimento
La manifestazione “Le storie del vino” si aprirà venerdì 26 con il convegno “La Vite e il Gelso: storia e futuro di un connubio”, organizzato in collaborazione con l’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato e la Fondazione Agrion. Un approfondimento che unisce storia e ricerca scientifica e un’opportunità di riflessione sull’evoluzione della convivenza di queste due colture che in passato sono state anche coltivate in ‘simbiosi’ e che oggi possono trovare nuovi percorsi di integrazione.
Sabato 27 settembre sarà la volta de “Il Vino della Legalità”. L’incontro-degustazione, curato da Libera – Presidio “Antonio Landieri” di Ovada, ONAV e Biblioteca Comunale “Nelson Mandela”, permetterà di conoscere i vini che nascono da terreni confiscati alle mafie, offrendo un forte segnale di riscatto civile e di speranza e fornirà l’occasione di ricordare vittime e protagonisti della lotta alla mafia.
La rassegna si chiuderà domenica 28 settembre con l’incontro/Tavola rotonda “Innovazione e sostenibilità della viticoltura piemontese. Sfide e opportunità per il futuro”, organizzato in collaborazione con l’Accademia di Agricoltura di Torino, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, la Fondazione Agrion e l’Unione dei Giuristi della Vite e del Vino. Un appuntamento che guarda al futuro del vino piemontese, chiamato a coniugare tradizione, identità territoriale e innovazione in un mercato sempre più competitivo.
Nel frattempo il paese si trasformerà in un borgo medievale tra spettacoli di giocoleria con il fuoco, rappresentazioni in costume ed escursioni a tema.