Campo agrivoltaico alla Zerba, comitato pronto a dare battaglia
"Chiediamo rispetto per il territorio e per chi lo vive"
ROCCA GRIMALDA – Procede l’iter autorizzativo in corso per la richiesta di creazione di un campo agrivoltaico nel territorio di Rocca Grimalda nell’area denominata cascina “La Zerba”. In queste settimane si sta tenendo la conferenza dei servizi asincrona indetta per verificare i requisiti dell’associazione richiedente Ren 160. In quest’ambito il comitato “Rispettiamo il territorio” ribadisce la sua netta contrarietà all’installazione di pannelli solari in una porzione del paese ai piedi di una collina tra le più belle dell’Ovadese. Sarà la Provincia di Alessandria a dover dirimere la contesa con diverse associazioni del paese convinte a impedire in tutti i modi che si concretizzi l’installazione.
“Il nostro territorio – si legge nella nota ufficiale diffusa ieri dal comitato – sta tenacemente portando avanti un modello di sviluppo che intende integrare la vocazione agricola di qualità, i preziosi vitigni Doc e Docg con un turismo, anche residenziale, attento e responsabile nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Ciò ha prodotto un aumento delle presenze di ospiti nel nostro territorio da parte di cittadini dalle nostre città ma anche dall’estero che ha costituito un freno sia alla crisi demografica dei nostri borghi sia al mantenimento di un equilibrio seppur fragile delle condizioni di sopravvivenza nei nostri paesi. In questa situazione non priva di difficoltà un evento come la realizzazione di un impianto agrivoltaico oggettivamente risulta un ulteriore ostacolo a questo stato di cose che non può che creare gravi ripercussioni”.
Indirizzo chiaro
Il parere negativo molto netto alla creazione del campo agrivoltaico alla Zerba è già emerso alla fine del mese di luglio nell’assemblea pubblica di Palazzo Borgatta. In quella sede è emersa la netta distanza tra residenti da un parte, società proponente e proprietari di terreni dall’altra. L’incontro è stato contraddistinto da toni accesi.
“I cittadini -prosegue la nota – che si riconoscono nella iniziativa del Comitato non intendono avvallare passivamente progetti che con la necessità della indispensabile conversione energetica, peraltro condivisa con la maggioranza dei cittadini, celano furbescamente attività speculative con accanimento sul territorio della nostra provincia con poco rispetto del nostro contesto socioeconomico e culturale”.
L’impressione è che la battaglia sia solo all’inizio. “L’ambiente ed il territorio – si conclude la nota – non appartengono solo ad una generazione di persone oppure ad una istituzione di qualsivoglia importanza, appartengono a chi lo vive e lo rispetta per le generazioni che verranno, questa è la responsabilità che noi adulti ci portiamo sulle spalle che in questa circostanza vogliamo affermare e fare sapere”.