Tragedia della diga: Ovada e Molare condividono memoria e impegno
Una giornata intensa
OVADA – Si è conclusa al Borgo la giornata dedicata alla commemorazione delle vittime causate dal crollo della diga di Molare il 13 agosto 1935. Ancora una volta sono stati letti i nomi delle persone che persero la vita a causa dell’ondata di acqua e fango arrivata nel rione oltre l’Orba poco dopo le 14. Con l’occasione Sara Caneva, nipote dell’ex sindaco di Ovada Franco scomparso qualche anno fa, ha scoperto il pannello rievocativo aiutata dall’attuale primo cittadino Gianfranco Comaschi. “Siamo qui a ribadire – ha chiarito quest’ultimo – la necessità di un corretto rapporto e una corretta interazione tra l’uomo e la natura. La bramosia di potere e l’avidità non possono condizionare questo rapporto”.
Ovada e Molare hanno vissuto una giornata ricca di momenti commoventi. Ad accompagnarla in parte Luigi Gollo, superstite della tragedia che quel 13 agosto 1935 perse il padre trascinato via dall’acqua in regione Monteggio. Nei prossimi giorni rimarrà aperta la mostra allestita in piazza Cereseto. Continueranno nel fine settimana le escursioni guidata alla diga organizzata a Molare.
Un pomeriggio intenso
Non è difficile immaginare quale disastro abbia causato l’onda generata dal crollo della diga nel piazzale di Madonna della Rocche. E proprio in quell’area è stato collocato il monumento commemorativo costituito da uno dei sollevatori delle paratie della diga di compensazione. Alla cerimonia hanno partecipato l’Onorevole Federico Fornaro, l’assessore regionale Enrico Bussalino, i consiglieri regionali Pasquale Coluccio, Marco Protopapa e Domenico Ravetti, Katia Piccardo in rappresentanza dell’Unione Valli Stura, Orba e Leira, Sabrina Caneva in rappresentanza del comune di Ovada, i sindaci di Cassinelle (Roberto Gallo), Cremolino (Massimo Giacobbe).
A fare gli onori di casa Andrea Barisone, primo cittadino di Molare. In serata nella sede della Pro Loco è stata presentata la versione allungata di “Golia”, il documentario realizzato Edoardo Nervi.
Nel tardo pomeriggio ovadese la studentessa delle Madri Pie Chiara Fioretti ha letto uno stralcio del memoriale di Matteo Grillo, custode della centrale dei frati situata sull’Orba in prossimità del ponte della Veneta. Grillo, imputato al successivo processo ma assolto, riassunte i momenti drammatici precedenti al crollo tra i tentativi di fare il possibile per limitare i danni e gli avvertimenti rivolti alla popolazione perché si allontanassero.