Ovada – Alessandria, prosegue la raccolta firme per la riapertura
L'iniziativa di Federconsumatori
OVADA – Prosegue la raccolta firme avviata da Federconsumatori per dare una spinta alla riattivazione della linea ferroviaria Ovada – Alessandria. Se dal punto di vista amministrativo si riscontra un nuovo interesse ad affrontare il tema, i pendolari chiedono per l’ennesima volta un provvedimento incisivo per superare la fase che si è aperta nel 2012 con la decisione della Regione Piemonte di eliminare il traffico su rotaia e gestire i collegamenti sono per mezzo dei bus. «Per riattivare la linea servirebbe un investimento minore di quelli sostenuti per la Casale – Mortara e la Cuneo – Savigliano». Marco Martini è il portavoce dei pendolari che viaggiano ogni giorno tra Ovada e Alessandria. In tante situazioni ha lanciato appelli che sono caduti nel vuoto.
Federconsumatori ha lanciato un questionario da compilare on line. I risultati dell’indagine dovranno essere presentati all’Agenzia per la Mobilità del Piemonte con l’obiettivo per spingere verso la riattivazione. «In questo momento – spiega Martini – la Regione sta facendo la programmazione degli investimenti per i prossimi anni. Quindi è il momento giusto per ottenere qualcosa».
Posizioni distanti
«Quante volte ti sposti verso Alessandria?» «Quali elementi ti spingerebbero a utilizzare il treno con regolarità». Sono solo alcune delle domande che l’associazione ha posto attraverso il questionario. «Non ci siamo dati una tempistica. Per adesso stiamo ancora cercando di diffondere l’iniziativa. Ci da una mano anche il Comitato dei pendolari che viaggia sull’Acqui – Genova». La Ovada-Alessandria nel 2023 era stata oggetto di un salace botta e risposta tra i pendolari, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi e Cristina Bargero, presidente dell’Agenzia per la Mobilità.
«Nel 2011 – chiarì Gabusi – su ogni treno viaggiavano meno di 50 passeggeri. I bus sono suficienti, i tempi di percorrenza di allungano di dieci minuti». «Quei dati – la risposta di Martini – furono raccolti quando il servizio era già ridotto al lumicino. La Regione voleva tagliare. Invece lo studio elaborato da Slala chiarisce come una corretta strategia sarebbe il rilancio del trasporto su rotaia, magari allungando la tratta fino a Casale».
Paolo Lantero, sindaco fino al 2024, provò a sfruttare i fondi Pnrr con un progetto molto avvenieristico di una “navetta su rotaia” alimentata a idrogeno. Dalla Regione una chiusura netta. Il territorio non si è mai arreso a un provvedimento considerato discriminante.
E i pendolari sono decisi a muoversi ora che alcune linee chiuse nel 2012 sono stata riattivate. «Ci aspettiamo – conclude Martini – che a Comune e Provincia facciano la loro parte. Se vogliamo andare da qualche parte è necessario il sostegno di tutti gli attori coinvolti»