“Interessi incompatibili”. Rocca pronta a mobilitarsi contro l’agrivoltaico
Mozione approvata in Consiglio Comunale
ROCCA GRIMALDA – Una forte contrapposizione sul tema dell’idoneità dell’area della Zerba per l’installazione a San Giacomo di un campo agricoltaico. Si è sviluppata in un clima molto teso il consiglio comunale aperto di Rocca Grimalda andato in scena ieri sera. Da una parte proprietà dei terreni e società proponente, dall’altra i residenti delle abitazioni collocate negli spazi limitrofi. I primi hanno cercato di spiegare il loro intento. Parole che hanno scatenato la rabbia dei proprietari delle abitazioni che sarebbe più condizionati dall’eventuale installazione. L’area, secondo il progetto presentato da Ren 160, società genovese fondata nel 2023 attiva nel settore delle energie rinnovabili, avrebbe un estensione di 20 ettari: pannelli collocati a 2.1 metri da terra posizionati in file distanziate di sei metri.
Su questi elementi si è espresso in moto particolarmente critico il circolo ovadese di Legambiente, presente alla seduta del consiglio comunale. “Gli elementi sui quali fondiamo la nostra posizione contraria – ha ribadito il sindaco di Rocca Grimalda, Enzo Cacciola – sono tutti presenti: vocazione agricola del territorio, bellezze, modello economico basato anche sul turismo. Tutti elementi che rendono incompatibile questo progetto. Saremo pronti a farli valere in sede di conferenza dei servizi”. Al termine della seduta il consiglio ha recepito la mozione presentata dal comitato “Rispetto del territorio” formatosi qualche settimana fa.
Problemi e compensazioni
L’area di San Giacomo sulla quale dovrà sorgere il campo agrivoltaico è collocato ai piedi della collina. “La posizione – hanno spiegato i tecnici responsabili di Ren 160- è ideale per la rete infrastrutturale e per la possibilità di connessione”. La visione è stata apertamente contestata dai singoli cittadini e dai responsabili del comitato “Rispetto del territorio”. La società proponente gravita nella galassia di Renergetica, società a sua volta acquistata meno di due anni fa da CVA, il consorzio attivo in Valle d’Aosta nel campo della gestione delle fonti idriche e della produzione di energia.
La mozione presentata chiede di “esprimere in sede di conferenza dei servizi parere negativo all’approvazione del progetto”. E ancora: “Produrre una valutazione paesaggistica sul notevole impatto dell’impianto agrivoltaico, che tenga conto della vocazione turistica e residenziale della zona, produrre una valutazione dell’impatto visivo, luminoso e sonoro e anche dei possibili danni alla salute pubblica, di fare propria la mozione già approvata in toto da tutti i partiti e liste rappresentate dall’assemblea Provinciale di Alessandria, che in data 22 maggio 2025″.
Il documento è stato approvato con il voto favorevole di quasi tutti i consiglieri. Unica eccezione Simone Pollarolo, minoranza in “Uniti per Rocca Grimalda”, che si è astenuto.
“Questo progetto – è intervenuto il consigliere comunale Giancarlo Subbrero – ha un grande impatto per l’estensione del campo, per le infrastrutture di collegamento che si connetterebbero alla cabina principale dopo un percorso di 9 chilometri. È del tutto incompatibile con il concetto di tutela del territorio”. Presente alla seduta anche il consigliere regionale Pasquale Coluccio (Movimento Cinque Stelle). “Chi governa i territori si è opposto – ha fatto notare – ma i comuni non hanno strumenti a causa di una normativa schizofrenico. Voi (rivolto all’azienda ndr) avete praterie a disposizione. State facendo tutto in modo legittimo ma state sfidando anche la rabbia della gente”