Costa d’Ovada, la “Festa del Bosco” celebra Santa Lucia
Tra i boschi sopra la frazione
OVADA – Richiama all’essenza più vera della cultura contadina che ha sempre animato la frazione di Costa d’Ovada la “Festa del bosco”, la giornata organizzata dalla Parrocchia di Nostra Signora della Neve tra i boschi di Santa Lucia. L’iniziativa è in programma domenica 27 luglio. Sarà una giornata di incontri e giochi che ripropongono quanto andato in scena nella frazione per molti anni. Gli organizzatori hanno voluto riprendere in mano una tradizione che per qualche anno era stata a rischio sparizione. Dalle 10.00 è prevista la messa. Dalle 12.00 il pranzo a base della tradizionale polenta cotta nel paiolo in rame che da sempre ha contraddistinto l’iniziativa.
Dalle 17.30 è in programma la cerimonia per la consegna del premio di “Amico del Bosco”, da sempre rivolto a chi si è impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’area. L’albo d’oro del passato propone una serie di nomi che rappresentano un esempio di amore per il territorio e interesse verso la collettività. Il bosco di Santa Lucia è meta ogni fine settimana di escursionisti, amanti del trekking e della bicicletta. Se lo scenario è così gradevole è anche merito del lavoro silenzioso di tanti volontari.
Radici robuste
La frazione di Costa mantiene uno spirito che non a caso la portò a fondare una Società Agricola e Operaia di Mutuo Soccorso. Attività legate all’ambiente sono da sempre il tratto distintivo della comunità.
Sotto alla cappella sgorga da sempre una fonte di acqua sorgiva, ottima e fresca. Santa Lucia è considerata anche protettrice della vista. Tanti i viandanti che negli anni passati andavano a bagnarsi gli occhi per chiedere protezione. La festa fu creata in grande stile dal 1974 con l’obiettivo di recuperare un’usanza del passato: dalla notte dei tempi che pellegrini, compagnie, ragazzi, scolaresche, contadini, famiglie intere avevano l’abitudine di recarsi alla caratteristica chiesetta, quasi nascosta tra le fronde, portando con sé merende o addirittura pranzi completi.
Proprio cinquant’anni fa Derto, apprezzato macellaio, iniziò a cucinare il castrato per una tradizione che si è rinnovata ad ogni inizio autunno.
Oggi la festa torna a distanza di qualche anno.