Rocca, nasce il comitato contro il campo agrivoltaico alla Zerba
Società
Edoardo Schettino  
7 Luglio 2025
ore
06:54 Logo Newsguard
L'iniziativa

Rocca, nasce il comitato contro il campo agrivoltaico alla Zerba

L'iniziativa segue di pochi giorni l'assemblea pubblica andata in scena nelle cantine di palazzo Borgatta

ROCCA GRIMALDA – I cittadini di Rocca Grimalda sembrano decisi a opporsi alla prospettiva di creazione di un’area deputata alla produzione di energia elettrica grazie all’agrivoltaico nella frazione di San Giacomo. Si è costituito qualche giorno fa il comitato “Rispetto del territorio” creato da privati cittadini per affiancare la battaglia amministrativa che il comune amministrato da Enzo Cacciola è pronto ad avviare. L’iniziativa segue di pochi giorni l’assemblea pubblica andata in scena nelle cantine di palazzo Borgatta per fare il punto sull’area della Zerba, cascina oggetto del possibile insediamento. La prospettiva ha allarmato molti proprietari delle abitazioni limitrofe e due strutture ricettive che anche dalla bellezza del panorama ricavano parte della loro prospettiva di lavoro.

Il campo previsto avrebbe un’estensione di 20 ettari con un impatto visivo difficilmente negabile sulle aree in prossimità. Ecco perchè il consiglio comunale del paese spinge per accelerare la produzione di una prima posizione contraria dopo che la Provincia di Alessandria ha dato i primi pareri positivi.

Situazione complessa

Rocca Grimalda è paese conosciuto per la sua bellezza, per il patrimonio architettonico e per la gradevolezza dell’ambiente nel quale è immerso. “I cittadini – spiega la nota con la quale il comitato si presenta – non solo quelli legati a diretti interessi, come proprietari  delle strutture turistiche o di attività inerenti enologia e agricoltura, hanno ritenuto necessario  organizzarsi in questa forma sia per opporsi a questo progetto di Agrifotovoltaico , sia per sostenere un maggior impegno di rispetto e tutela verso le notevoli risorse ambientali del paesaggio del nostro territorio, unite alla storia e all’ attaccamento verso lo stesso”.

La stessa Provincia di Alessandria ha più volte lanciato l’allarme contro la proliferazione di questo tipo di impianti che produce danni all’ambiente e un consumo di suolo difficilmente sostenibile. Contro la creazione dell’area fa sentire la sua voce anche il circolo ovadese di Legambiente. “Chiediamo – spiega l’associazione – che l’autorità procedente voglia verificare e di conseguenza chiedere un’opportuna modifica del progetto in modo da renderlo meno invasivo e più confacente alle linee guida in materia di impianti agricoltaici”.

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