Pronto Soccorso: l’Asl rassicura sui lavori di ristrutturazione
Le parole del direttore generale Marchitelli
OVADA -«Il Pronto Soccorso oggi è in funzione. Presto sarà ancora più bello e funzionale». A scacciare i timori nati nelle ultime settimane per la ristrutturazione dell’area deputata all’emergenza dell’Ospedale Civile di Ovada è stato il direttore generale di Asl Al. L’occasione per essere in città l’ha fornita la presentazione del “Camper della salute”, progetto di sanità di territorio creato con Fondazione Cigno e rivolto al distretto sanitario Acqui Ovada. «C’è una scala di priorità per i lavori in programma con il Pnrr. Presto faremo il punto ma i tempi saranno rispettati in ogni caso».
La possibilità di usufruire dei fondi è emersa nel settembre scorso in occasione della visita dell’allora direttore generale Luigi Vercellino per un primo contatto con la nuova amministrazione guidata da Gianfranco Comaschi. I fondi sono giustificati dalla necessità di rinnovamento e riduzione del rischio sismico. L’attuale conformazione dell’area dell’emergenza è quella originariamente ideata con la costruzione dell’ospedale ultimata nel 1990.
Questioni in ballo
Il Pnrr ha sbloccato 4.5 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’area del Pronto Soccorso. Il progetto è complesso e articolato con una completa trasformazione della struttura costruia nel 1995. Il consiglio comunale di Ovada ha approvata la variante urbanistica necessaria per il via libera ai lavori. Era febbraio 2025, da quel momento nulla si è più mosso. La ristrutturazione è condizione necessaria e non sufficiente per il ritorno della ambulanza del 118 che oggi trasferiscono in altre strutture anche i codici a più basso indice di complessità. Nonostante questo il numero degli accessi si è mantenuto su quota 8 mila nel 2024. « Se guardassimo a questo dato l’intervento non si farebbe. Ma siamo ben consci dell’importanza». Il riferimento è alla recente polemica generata dallo studio elaborato dall’Università Bocconi che consigliava il declassamento delle strutture sotto i 15 mila accessi. In tempi di redazione del nuovo piano sanitario una vera spada di Damocle in una provincia che avrebbe avuto problemi anche Tortona e Acqui. Voci già allontanate dall’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi di recente in visita a Ovada.