Aie, c’è l’incarico per il collaudo sul quartiere “fantasma”
Amministrazione comunale decisa ad acquisire le aree
OVADA – L’ingegnere alessandrino Giorgio Laganà è il destinatario dell’incarico conferito dal comune di Ovada per l’esecuzione del collaudo tecnico amministrativo delle aree pubbliche collocate all’interno del rione delle Aie. Della porzione di città collocata all’interno del centro storico (da anni in attesa di riconsegna da parte dell’omonima società) si è discusso nel consiglio comunale più recente. Nei giorni precedenti Palazzo Delfino aveva emesso un’ordinanza di inagibilità e quindi di ripristino) delle rimesse dopo il ricevimento della relazione dei Vigili dl Fuoco su un incendio del 16 aprile scorso. Ma l’obiettivo generale resta arrivare al termine di una vicenda che dura da anni.
Ad oggi le auto per le quali è interdetto lo stallo all’interno delle rimesse sono collocate negli spazi della piazza nati qualche anno fa.
Attribuzioni e difficoltà
«La questione Aie – ha sottolineato il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi – ci impegnerà molto nei prossimi mesi. Vogliamo un parere di un esperto esterno al Comune e quindi imparziale sulla regolarità delle opere attese dal Comune». Il primo accordo tra ente pubblico e società privata per il recupero dell’area risale al 1997. Una sorta di cerimonia di inaugurazione risale al gennaio 2018. Una piazza fu intitolata all’imprenditore Luigi Bovone. Nelle maglie dell’accordo sono previsti 40 posti auto a disposizione della parte pubblica. L’intenzione originaria era quella di provvedere anche il riordino di via Buffa interessata dal possibile aumento della viabilità. Non se n’è mai fatto nulla.
A farsi portavoce delle lamentele di alcuni residenti è stato Angelo Priolo, tramite un’interrogazione che ha dato il via alla discussione in consiglio. «La speranza – ha spiegato Priolo – era quella di un rilancio. In realtà non c’è nemmeno la possibilità di sistemare alcuni cestini della spazzatura perchè Econet non può operare in un’area privata». «Comprendiamo – ha concluso Comaschi – le difficoltà e la complessità dell’intervento. Ma ora è il momento di andare in fondo». L’incarico conferito a Laganà prevede una spesa di 13 mila euro.