Luca Cavanna, domani l’ultimo saluto all’ex ferroviere di Molare
Ancora da recuperare il veicolo nel quale ha perso la vita
MOLARE – La testimonianza del dramma di Luca Cavanna che ha perso la vita nel tardo pomeriggio di venerdì scorso sulla provinciale 207 che da Madonna delle Rocche porta verso Olbicella è tutta nella Fiat Panda 4×4 che rimane abbandonata in fondo al dirupo nel quale è precipitata. Sono ancora da definire con precisione le cause per le quali l’ex ferroviere in pensione ha perso il controllo del veicolo sulla strada non particolarmente agevole ma che conosceva come le sue tasche per averla percorsa in molteplici occasioni diretto verso la frazione di San Luca. Qualcosa evidentemente non ha funzionato e i Carabinieri, con l’aiuto dei rilievi sul posto, sono impegnati nella definizione precisa della dinamica dei fatti.
L’automobile è ancora collocata nel punto in cui è precipitata per le oggettive difficoltà tecniche incontrare nel corso del primo tentativo di recupero. Ecco perchè le operazioni, con ogni probabilità, riprenderanno nella mattinata di oggi. Nel frattempo è stata fissata la data dell’ultimo saluto dell’uomo che a Molare era più conosciuto come Luca Sasso, con il cognome della madre. Anche la vittima si era registrato in questo modo sul suo profilo Facebook.
Abbraccio generale
Chi conosceva Luca Antonio Cavanna potrà portargli il suo ultimo saluto domani, martedì 6 maggio dalle 15 nella chiesa parrocchiale di Molare. L’uomo era residente in via Zerbino. Nel frattempo sono molti i compaesani che in questi due giorni hanno accolto la notizia della sua scomparsa tragica e improvvisa con un sentimento comprensibile di dolore e commozione. Cavanna aveva 58 anni. Nel momento in cui è stato ritrovato nel suo abitacolo non c’era già più nulla da fare.
Le operazioni di recupero sono stata complesse. Il punto in cui l’auto è precipitata è caratterizzato da una fitta boscaglia collocata ad almeno 20 metri dalla sede stradale. Sulla provinciale sono intervenuti i vigili del fuoco di Ovada, con l’ausilio di un Drago VF-157 del nucleo elicotteri di Genova e, a terra, del personale del Nucleo Speleo Alpino Fluviale di Alessandria.