Vedrai, la multimedialità abbatte le barriere della disabilità
Laboratori di inclusione e sviluppo
OVADA – Proseguono le sperimentazioni presso l’associazione di volontariato “Vedrai… tecnologie per le disabilità”: il laboratorio dedicato a Psicosi, autismo e multimedialità è funzionante dalla nascita stessa dell’associazione nel 2003; per l’ottavo anno è stato sostenuto dal contributo dell’8×1000 della Chiesa valdese. Il progetto si incentra sull’utilizzo della multimedialità per creare momenti maggiori di comunicazione e di apprendimento nei nove ragazzi e ragazze che vi partecipano, alcuni in forma di gruppo il venerdì pomeriggio, alcuni a livello individualizzato.
“Vedrai” è attiva nella sede associativa della Rebba con diversi progetti rivolti alla riduzione del disagio per soggetti disabili o colpiti da malattie rare e invalidanti.
Attività importante
Il lavoro di “Vedrai” ruota attorno all’impegno di tanti volontari coordinati dal fondatore Pietro Moretti. Ecco i titoli dei quaderni realizzati nei mesi scorsi da alcuni ragazzi. Emanuele: Animali del sottosuolo; “Il cocuzzolo della montagna”; Laura: Girando per Ovada; Gianfranco: David Copperfield (tre quaderni); Elena: i Promessi sposi; Letizia: I miserabili; Sergio Endrigo; Valeria: Giochi con le mani; Angelo: Industria alimentare; Bologna. Ogni ragazzo ha accumulato nel tempo una quantità rilevante di quaderni. Rivederli e risentirli al computer significa studiare, far funzionare la memoria.
“La multimedialità – spiegano dall’associazione – consente di intrecciare immagini, musica, commenti fatti a voce dall’educatore o educatrice. Questa pluralità di linguaggi crea attenzione e genera apprendimento, molto importante in persone che spesso non conoscono l’alfabeto né in modalità lettura né in modalità scrittura, ma che pure hanno voglia di conoscere. Le sperimentazioni in atto a Vedrai cercano di utilizzare tecnologie e ausili sempre più nuovi: il proposito è quello di creare esperienze di riferimento utili anche per altri contesti educativi importanti per le persone disabili: scuole, centri diurni, comunità del dopo di noi, laboratori vari.