Ponte di Lerma, la chiusura totale scivola al 2026
Mentre il paese si confronta sulle alternative
LERMA – Slitta almeno di un anno la chiusura del ponte di Lerma sul torrente Piota collocato sulla provinciale 172 che collega il paese alle aree artigianali di Tagliolo e Silvano e alla periferia di Ovada. Nel corso di quest’anno saranno effettuate solo le lavorazioni previste per il consolidamento della base, in particolare una pila che necessita di un intervento in tempi più celeri. L’annuncio lo ha dato il sindaco di Lerma, Bruno Aloisio, nell’ambito dell’incontro pubblico “Guado o ponte Bailey” andato in scena ieri sera (venerdì 11 aprile) nel centro polifunzionale del paese. “L’obiettivo – ha spiegato Alloisio – è quello di portare a termine questa prima parte dei lavori più urgente. Il bando sarà fatto quanto prima possibile per affidare l’incarico. La Provincia di Alessandria ci sta lavorando”.
Nel 2026 si dovrebbe poi procedere con le lavorazione previste sulla sommità del viadotto che ha tagliato il traguardo dei 90 anni di vita. Per quel periodo dovrà essere individuata la soluzione alternativa per assicurare un collegamento con il resto dell’Ovadese senza dover usufruire della temuta deviazione da Montaldeo e Castelletto d’Orba che spaventa gran parte dei residenti in quella parte di territorio. E sulla soluzione da adottare il dibattito è ancora aperto.
Parti contrapposte
Lo scorso anno il centro polifunzionale di Lerma aveva ospitato un incontro dai toni molto accesi convocato per spiegare con quali modalità l’intervento sarebbe stato completato. In quell’occasione si parlò di costruire un guado sul Piota per permettere di aggirare il ponte interdetto al transito dei veicoli. Costo totale 80 mila euro. La soluzione scontentò gran parte dei residenti. Le controindicazioni principali sono due: la chiusura nelle ore notturne, l’eventuale interdizione in caso di diramazione di allerta meteo.
Nella serata di ieri Gloriano Alloisio, gruppo di minoranza “Lerma nel cuore” ha presentato la proposta del suo gruppo per la costruzione di un ponte Bailey. “Parliamo – ha spiegato Alloisio – di una struttura di 54 metri con una pila che fornirebbe molte più garanzie del guado. Il costo iniziale è di 35 mila euro che andrebbe poi integrato. Ma a nostro giudizio è possibile stare entro il range di spesa indicato dalla Provincia”.
L’ipotesi è stata accolta con scetticismo dall’amministrazione comunale. Le indagini portate avanti lo scorso anno aveva definito un quadro economico molto diverso che rendeva la strada impossibile da percorrere. La questione sarà probabilmente approfondita con la Provincia stessa. Da verificare anche la durata complessiva della chiusura nel periodo dei lavori.
Presenti alla riunione di ieri sera i sindaci dei comuni che fanno parte dell’Unione dal Tobbio al Colma. “E’ necessario – è intervenuto Giuseppe Coco, presidente dell’ente – agire con estrema prudenza. Si pensa che alla fine l’ente che rappresento possa fare la sua parte come se nelle sue casse di fosse una disponibilità illimitata. Non è così. C’è anche un problema di sicurezza. E’ necessario che il sindaco possa dormire sonni tranquilli perchè la responsabilità ultima è la sua”.