Villa Gabrieli, l’Asl Al si impegna a recuperarla
OVADA – Si apre uno spiraglio per vedere cambiare il volto di Villa Gabrieli nei prossimi anni. A spendere parole importanti in questo senso è stato il vertice di Asl Al, in carica da poche settimane. Il direttore generale Francesco Marchitelli, il direttore sanitario Aristide Tortora, il direttore amministrativo Sfefano Bergagna hanno partecipato alla serata di prevenzione organizzata da Fondazione Cigno e associazione Vela per diffondere l’importanza dell’adesione agli screening. “Il parco di Villa Gabrieli – ha chiarito Bergagna – è un bene a disposizione di tutta la comunità. Sonderemo la possibilità di recuperare risorse attraverso la Sovrintendenza e le Fondazioni per fare ciò che è necessario per il parco e la villa”. Sotto gli occhi di tutti c’è il muro di cinta parzialmente crollato sul lato in prossimità dell’Ospedale Civile.
Il passaggio deve essere messo a posto anche in considerazione del transito delle ambulanze e il possibile ritorno al termine dei lavori per l’adeguamento del Pronto Soccorso. Un vecchio accordo, sottoscritto anni fa ma mai realmente concretizzato, indicava l’indirizzo di utilizzare le risorse incamerate da Asl dalla cessione alla Croce Verde dell’edificio utilizzato come sede amministrativa e operativa in largo 11 gennaio.
Spazio importante
Villa Gabrieli è “Luogo del cuore” Fai dal 2013. Attualmente il parco è gestito da Fondazione Cigno in convenzione con Asl che utilizza la palazzina liberty costruita all’inizio del XX Secolo come sede amministrativa. All’interno di Villa Gabrieli è stato realizzato il primo nucleo di un giardino terapeutico al servizio dell’Ospedale e utilizzato per programmi di riabilitazione e attività fisica adattata per pazienti sottoposti a terapie all’interno del Day Hospital Oncologico. Al tempo stesso l’area è molto frequentata dai cittadini.
Lo stile liberty della villa è una delle prerogative principali dell’area. Ma anche la vegetazione rappresenta un grande valore, sebbene sia messo a rischio da cambiamenti climatici che producono effetti sul terreno. Cigno si occupa dell’area grazie a due giardinieri assunti e all’impegno di diversi volontari.