Piazza Castello, c’è il progetto esecutivo per la stazione di posta
OVADA – C’è il via libera definitivo per il disegno di recupero della palazzina di piazza Castello. Il progetto esecutivo redatto dall’architetto ovadese Alessandro Biorci è stato approvato qualche giorno fa. L’obiettivo ultimo è la realizzazione della “Stazione di posta” secondo l’indirizzo espresso due anni da dal Consorzio Servizi Sociali che ha ottenuto i fondi dal Pnrr. Le linee guida sono quelle espresse dall’accordo di programma stipulato tra l’ente assistenziale di via XXV aprile e Palazzo Delfino nel dicembre 2023 con il proposito di restituire dignità ad uno degli edifici più connotanti della città oggi ridotto a poco più di un rudere.
C’è chi ha definito questo passaggio un altro meraviglioso spaccato della burocrazia italiana. Di fatto però il passo avanti rappresenta un punto fermo verso quello che dovrà avvenire nei prossimi mesi. La struttura è destinata a recuperare l’aspetto originale come evidenziato dalle tante immagini d’epoca che circolano tra pubblicazioni e social.
Spazio da recuperare
Chi entra in città da Novi o Alessandria con la viabilità ordinaria deve transitare da piazza Castello. L’edificio non è certo un biglietto da visita lusinghiero per una città che esprime nuove velleità anche dal punto di vista turistico.
Il progetto complessivo fu presentato lo scorso 7 ottobre nel corso della serata organizzata alla Loggia di San Sebastiano. Il rudere di piazza Castello ha vissuto un iter che si è sviluppato dal 2016 per l’alienazione che non è andato a buon fine. Al fallimento dell’ennesimo tentativo legato a una trattativa privata per la cessione è stato determinato il nuovo indirizzo. Il Consorzio Servizi Sociali ha elaborato un nuovo progetto che ha attratto un contributo di 1 milione 89 mila euro messo a disposizione dal Pnrr e dalle linee legate alle politiche sociali. Il progetto approvato presenta un computo complessivo dei costi che si attesta a 1 milione 250 mila euro.
«L’idea – ha chiarito in più di un’occasione Gianni Zillante, direttore del Consorzio – è quella di creare uno spazio di appoggio per chi ha difficoltà con l’abitazione, un’area in cui accanto a un alloggio si sviluppino altri servizi». Una prospettiva più volte avversata dall’opposizione. In primo piano Angelo Priolo che ha chiarito la sua intenzione di «opporsi con tutti i mezzi possibili alla realizzazione del progetto».