Aldo Marello, la città perde il suo campione più amato
OVADA – E’ scomparso nelle ultime ore Aldo “Cerot” Marello. Campione di tamburello, musicista, istrione e grande intrattenitore. Marello ha attraversato più epoche nello sport in cui si è distinto e si è sempre caratterizzato per la sua grande capacità di stare in compagnia, creare positività anche oltre le vittorie ottenute nel corso di una carriera lunga e brillante. Non è un caso se la città aveva scelto di onorarlo con la consegna della “Benemerenza Civica”, il riconoscimento conferitogli lo scorso anno nel corso della cerimonia che si era tenuta a Palazzo Delfino.
“A Ovada – era solito raccontare – ho vissuto i momenti migliori della mia carriera”. Memorabili le sue gesta sportive ma anche le mangiate in compagnia al termine delle partite più importanti.
Parabola prolungata
Marello era particolarmente affezionato allo scudetto conquista a Ovada in anni in cui il tamburello era assoluto incontrastato nella passione degli sportivi ovadesi. «Aldo Marello – racconta Diego Sciutto che nel 2023 ha pubblicato un libro sull’ex giocatore – è stato un fuoriclasse sul campo ma anche nei rapporti personali. Il suo legame con la città è molto forte e per questo mi è sembrato giusto dedicargli questo volume». Marello fu il principale protagonista della squadra che nel 1979 regalò alla città l’unico scudetto conquistato nella massima serie di una qualsiasi disciplina. Eppure in quel gruppo erano inseriti anche altri “fenomeni” come Franco Capusso, Giuseppe Bonanate, Piero Chiesa, Ettore Scattolini e l’ovadese Enrico Arata.
Elegante e potente nel suo gioco da fondocampo era in grado di reggere gli scambi più serrati e chiuderli con le sue intuizioni e giocate sorprendenti. Negli anni successivi alla conclusione della sua attività agonistica Marello, originario di Revigliasco nell’astigiano, era spesso tornato in città per eventi specifici come la “Dodici ore” benefica ed altre occasioni.
Marello era nato nel 1949. Nel tamburello ha vinto tutto. Il titolo conquistato a Ovada fu il quarto dopo quelli raggiunti a Castell’Alfero (1970 e 1972), Viarigni (1974). Lo scorso anno era stato inserito nella “Hall of Fame” creata dalla Federtamburello per celebrare i campioni più amati della disciplina.