Lercaro, il Comune chiama un legale a verificare la situazione
OVADA – Sarà un legale a dover capire qualcosa in più a proposito della situazione attuale dell’Ipab Lercaro. La casa di riposo collocata a metà strada tra Ovada e Tagliolo sembra non uscire dal tunnel in cui è entrata con la crisi economico finanziaria che ha portato alla necessità di cedere la gestione alla cooperative Proges per i prossimi 67 anni. «La nostra è un’analisi non troppo approfondita – ha chiarito il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi nella seduta del consiglio comunale che ha varato la commissione che di Lercaro è chiamata ad occuparsi – Ma dalle carte emergono dubbi sulla tenuta economico – finanziaria necessaria per la trasformazione da ente in fondazione».
Nei giorni scorsi la mossa di Palazzo Delfino ha portato all’affidamento a un legale chiamato a guardare bene tra le carte e i conti dell’Ipab. Il professionista individuato è il legale genovese Riccardo Maioli. La decisione segue di fatto la creazione della commissione varata nel corso del consiglio comunale del 20 dicembre 2024 e chiamata a approfondimenti sulla sostenibilità del processo di riordino e trasformazione dell’Ipab.
Problemi successivi
In primo piano ci sono i documenti prodotti in questi mesi dal commissario straordinario di Lercaro Ivana Nervi. Sullo sfondo l’affidamento della gestione a Proges per i prossimi 67 anni formalizzata la scorsa primavera. Sembrava il trampolino verso un futuro con qualche garanzia in più. L’illusione si è presto dileguata. La commissione è nata «con il compito – si legge nella premessa della delibera che affida l’incarico – di acquisire informazioni ed approfondimenti sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell’IPAB Lercaro e sulla sostenibilità del processo di riordino e trasformazione dell’IPAB stessa ai sensi della vigente disciplina regionale».
Nel frattempo la Regione Piemonte, chiamata a formulare un parere dalla lettera inviata nel novembre scorso da Palazzo Delfino, non si è ancora espressa. L’avvocato genovese Riccardo Maioli chiamato a fornire supporto «alle iniziative attivate dal Comune di Ovada a tutela degli interessi della comunità ovadese, in relazione ai profili amministrativi concernenti l’attuale situazione dell’IPAB». Come facilmente comprensibile la questione è sostanziale ma anche politica dato che l’attuale commissario Ivana Nervi è anche capogruppo di “Ovada nel cuore”, gruppo dell’opposizione. Non è un caso che a difendere l’operato sia stato di recente il consigliere Fabio Forno, membro dello stesso gruppo.
«Era già noto da tempo – è intervenuto Forno in consiglio – che senza investimenti di risorse la trasformazione in Fondazione sarebbe stata molto complicata». Ad esprimere un parere negativo nel novembre scorso furono undici sindaci dell’Ovadese che chiarirono la necessità di poter visionare, in tempi brevi, una chiara rendicontazione e un piano finanziario sulla situazione dell’IPAB e rimarcarono come il commissario in basi ai poteri assegnati assieme alla nomina avrebbe dovuto portare avanti la procedura già dal 2021.