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    Coldiretti:
    Economia
    Marcello Feola  
    6 Febbraio 2025
    ore
    09:19 Logo Newsguard
    Il caso

    Coldiretti: +30% di allarmi alimentari su frutta e verdura importata

    Nel corso del 2024, 165 alert per pesticidi e contaminanti nei prodotti ortofrutticoli stranieri. Coldiretti chiede il principio di reciprocità

    ALESSANDRIA – Aumentano del 30% gli allarmi alimentari sulla frutta e verdura importata, con 165 segnalazioni nel 2024 rispetto alle 115 dell’anno precedente. Il dato emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati del sistema di allerta europeo Rasff, diffusa in occasione del salone Fruit Logistica di Berlino. L’associazione, perciò, chiede l’applicazione del principio di reciprocità negli scambi commerciali. Obiettivo, per garantire la sicurezza dei consumatori e tutelare gli agricoltori italiani dalla concorrenza sleale.

    Tra i prodotti bloccati per contaminazioni oltre i limiti consentiti figurano kiwi argentini, cachi spagnoli, pistacchi iraniani e turchi. Oltre a cipolline e fagioli egiziani, funghi cinesi e mirtilli tedeschi. I principali problemi riscontrati riguardano:

    • Pesticidi vietati in Europa, ma ancora utilizzati in Africa, Asia e Sud America;
    • Aflatossine, sostanze cancerogene presenti in alcuni prodotti;
    • Metalli pesanti e batteri, dannosi per la salute umana.

    “Non possiamo più tollerare disparità sui fitofarmaci tra i Paesi Ue”, afferma Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria. Che sottolinea la necessità “di una strategia strutturale per supportare i produttori italiani. E, anche, di una campagna di sensibilizzazione per promuovere il consumo di prodotti nazionali”.

    Il rischio per il settore ortofrutticolo italiano

    Oltre al problema sanitario, il settore ortofrutticolo italiano è penalizzato da:

    • Costi di produzione più alti rispetto alla concorrenza estera, che utilizza manodopera a basso costo;
    • Limitazioni nell’uso di fitosanitari: negli ultimi 30 anni in Italia l’utilizzo di pesticidi è calato del 50% e i prodotti disponibili sono passati da oltre 1.000 a circa 300;
    • Saldo negativo nel commercio estero: l’Italia importa più ortofrutta di quanta ne esporti.

    “Le aziende agricole italiane rispettano regole rigorose per esportare. Mentre l’Europa non applica gli stessi criteri ai prodotti importati”, denuncia Roberto Bianco, direttore di Coldiretti Alessandria.

    L’appello di Coldiretti

    Per salvaguardare il comparto, che garantisce 440mila posti di lavoro e un fatturato annuo di 15 miliardi di euro, Coldiretti chiede:

    • Una maggiore armonizzazione delle regole Ue sull’uso dei fitofarmaci per evitare squilibri di mercato;
    • L’applicazione del principio di reciprocità nei trattati commerciali per garantire parità di condizioni tra produttori europei e stranieri;
    • Incentivi alla ricerca e all’adozione di nuove tecnologie (come le Tea, Tecniche di Evoluzione Assistita, per migliorare la resa e la resistenza delle colture).

    “Difendere il nostro settore ortofrutticolo significa garantire sicurezza ai consumatori e sostenere un pilastro della nostra economia agricola”, conclude Mauro Bianco.

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