Nati e decessi, il dato è un’ipoteca sul futuro dell’Ovadese

OVADA – I 47 nati nei dodici mesi del 2024 superano solo di un soffio il dato più basso di sempre registrato nel 2021 con 46. È l’evidente sbilanciamento da nascite e decessi il fenomeno alla base del nuovo calo demografico registrato in città. A certificarlo i dati messi a disposizione qualche giorno fa dall’Ufficio Anagrafe di Palazzo Delfino. I residenti al 31 dicembre 2024 era 10.853. Il calo è di 22 unità. Numeri che possono sembrare ininfluenti ma assumono un significato diverso se inseriti in un trend più ampio.

Nel 2023 era stato registrato l’unico dato positivo degli ultimi dieci anni. Di fatto solo nel 2012 gli ovadesi 11.906. Ancora nel 2019 il dato si fermava a 11.305 abitanti. Con tutta evidenza, se il calo non si arresterà, in pochi anni Ovada sarà sotto i dieci mila abitanti con tutto quello che ciò comporterebbe in fatto di accesso ai servizi.

Trend da invertire

Il totale dei decessi registrati nel 2024 si attesta a quota 169. Il saldo naturale è a -122. Del tutto naturale la situazione in una città in cui fascia d’età prevalente rimane quella tra 51 e 60 anni con 1.796 abitanti. A seguire la decade successiva, tra 61 e 70 anni con 1.616 rappresentanti. Il totale degli ovadesi compresi tra sei e trent’anni di età è fissato a 2.247. La penuria di nascite non è un fenomeno nuovo per la città. Nel 2023 furono 52, nei dodici mesi precedenti 51. Il grande spartiacque è stato il 2020.

Prima il dato sfiorava almeno i 70. Oggi è più basso. In evidente controtendenza la porzione di stranieri già residenti in città. Il totale dei nati è calcolato sulla popolazione di 10.853 abitanti. I 10 nuovi ovadesi nati da famiglie provenienti di altri paesi derivano dal totale di 1.171 residenti. In questo ambito la fascia d’età più rappresentato è quella tra 31 e 40 anni con 263 abitanti. I 471 cittadini persi della città dal dato del 2019 sono poco più di un terzo dei 1.204 in meno registrati prendendo a riferimento i sedici comuni del perimetro amministrativo dell’Ovadese.Anche in questo senso non ci sono eccezioni: ogni piccolo paese, fatte le proporzioni, ha evidenziato lo stesso andamento. La composizione della popolazione in città rimane peraltro simile. Le femmine sono 5656 sul totale già indicato. Le famiglie sono 5480 con 18 convivenze.

Dinamiche generali

Il saldo positivo tra neo arrivati e addii definitivi ha contribuito a ridimensionare il calo. Nel 2024 sono stati registrati 468 nuovi ovadesi.

Da tempo ci si interroga su un trend sempre più difficile da invertire. L’isolamento parziale ma progressivo dell’Ovadese rispetto ai centri più importanti ha sicuramente giocato un ruolo principali. Tanti i genovesi che qualche anno fa accarezzarono l’idea di stabilirsi in città alla ricerca di una qualità della vita maggiore rispetto a quella offerta delle aree metropolitane. L’intenzione, solo accarezzata oppure concretizzata, è andata a sbattere contro una realtà in cui le infrastrutture per la mobilità sono sempre più carenti e inaffidabili e i servizi essenziali alla persona non sono così presenti.

Il centro zona in questi anni ha evidenziato una relativa capacità di attrarre nuove abitanti anche in un periodo in cui i paesi del circondario hanno evidenziato un dinamismo demografico maggiore. Tutto sommato la crescita della popolazione straniera vissuta di alti e bassi anche nell’ultima decade. Nel 2012 i residenti erano 1.105. Se qualcuno è arrivato, specie negli ultimi anni, molti hanno deciso di abbandonare la nostra città non trovando l’occasione per un’inclusione lavorativa e sociale definitiva. Nel dettaglio la comunità straniera più rappresentata è quella romena (172). A seguire quella marocchina (153) e quella ecudoriana (128) che nell’ultimo decennio ha toccato un picco per poi ridimensionarsi rapidamente.