Commercio, sostanziale tenuta. Ma il centro storico sta soffrendo
Secondo i dati del 2024
OVADA – Commercio ovadese sull’ascensore. Se il 2023 si era chiuso con un lieve incremento degli esercizi di vicinato a quota 296 il dato si è mantenuto tutto sommato stazionario nell’anno da poco concluso. Al 31 dicembre 2024 erano infatti 297 gli esercizi di vicinato registrati nei dati messi a disposizione dallo sportello Suap del Comune di Ovada. Eppure spiccano in città quelle serrande abbassate, un fenomeno che sembra aver colpito maggiormente aree fino a qualche anno fa più appetibili. Sotto i riflettori sono punti “nobili” del centro storico come via Cairoli ed aree dell’immediata corona dove il transito di potenziali clienti non manca.
Rimane significativo il numero dei pubblici esercizi: 84 in tutta la città. Tra le sospensioni si segnala quella che riguarda un locale storico come “Il Gadano”. Nel dettaglio sempre molto rappresentata la categoria degli acconciatori (31) e degli estetisti (16).
Segnali in contrapposizione
Parli con chi è nel commercio ovadese da tempo e le difficoltà sono chiare: una città in cui la popolazione scende, l’età media sale, la porzione di lavoratori diretti verso le aree metropolitane è in crescita è un rebus dalla soluzione sempre più difficile per chi gestisce piccoli negozi. La concorrenza di internet si fa ancora più sentire del cambio epocale arrivato con i grandi centri commerciali.
Eppure i mesi migliori del 2024 sono stati contraddistinti da un grande movimento. I mesi estivi portano in città un numero sempre più alto di visitatori, spesso stranieri, che potenzialmente possono allargare la torta. «Sono abituata a guardare il bicchiere mezzo pieno – spiega l’assessore al commercio Sara Olivieri – La sostanziale tenuta di questi ultimi due anni ci fa capire che in città il settore rimane forte. E le aperture sono il segnale di dinamismo e voglia di investire. Per il 2025 abbiamo già alcune richieste di apertura. D’altro canto alcune delle chiusure registrate sono dovute a operatori che hanno deciso di terminare la loro attività per ragioni di età, non perchè non andassero bene. L’amministrazione sarà comunque al fianco del settore cercando di sostenerlo in ogni modo».
Le nuove aperture nel 2024 sono state otto, sette nel settore non alimentare e uno in quello misto. Nel dettaglio sono 64 gli esercizi alimentari, 201 quelli non alimentari, 32 i misti. Ad essi si aggiungono otto tabaccherie, tre edicole (categoria in via d’estinzione), sei distributori di carburanti, quattro farmacie.
Negli ultimi anni gli investimenti per il settore sono arrivati grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione con il bando per il distretto del commercio: riqualificazione urbana e abbellimento degli spazi pubblici, formazione per gli operatori. C’è poi l’idea di mimetizzare le vetrine gli spazi vuoti con motivi grafici che alleggeriscano il senso d’abbandono. Sale il numero dei bed&breakfast (9) ed in generale il settore dell’accoglienza e della ricettività.