Enoteca, il traguardo dei 15 anni è una spinta verso il futuro
L'ente nato per promuovere tutto il territorio
OVADA – Taglia il traguardo dei quindici anni di attività l’Enoteca Regionale di Ovada. La cerimonia è andata in scena nella sede dell’ente di promozione qualche sera fa. L’associazione fu creata nel 2009 a seguito del riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata a Garantita per l’Ovada (o Dolcetto superiore) che portò anche alla nascita dell’attuale consorzio di tutela. Nel corso della serata sono stati premiati i sindaci dei comuni che scelsero di appoggiare un progetto nato per imporre la qualità di una zona da sempre vocata alla produzione vitivinicola. Non è un caso che anche Paolo Massobrio, popolare giornalista ed esperto di enogastronomia, non abbia voluto mancare in un’occasione nata per celebrare anche l’importanza del Monferrato.
«Credo – spiega l’attuale presidente dell’ente, Mario Arosio – che il risultato più importante sia stato quello di essere diventati un punto di riferimento riconosciuto per tutto il territorio». Nella prima fase dell’esperienza non sempre è stato così. «Però va dato merito ai comuni che hanno creduto in un’operazione davvero lungimirante. Se siamo qui il merito è anche loro». Per questo gli attuali rappresentanti degli enti associati hanno ricevuto una targa che è una testimonianza della continuità di questi 15 anni.
Linea di continuità
Presente in Enoteca anche l’assessore regionale agli Enti Locali Enrico Bussalino. «Questo anniversario rappresenta non solo un traguardo importante ma anche l’inizio di un futuro ancora più luminoso – ha chiarito l’assessore – Questo percorso è stato reso possibile grazie alla dedizione di chi ha creduto in questo progetto. Un ringraziamento speciale va al presidente dell’Enoteca, Mario Arosio, al Consiglio di Amministrazione e a tutti i soci, che con passione e impegno hanno costruito una realtà che oggi è sinonimo di eccellenza e identità territoriale».
Il punto più alto è stato forse il riconoscimento di “Città Europea del vino” ottenuto con Acqui e Casale all’interno del brand turistico Gran Monferrato. «Abbiamo sempre cercato di programmare e progettare – chiarisce Arosio – Anche nei momenti difficili».
Nel corso della serata Raffaella Romagnolo ha letto un estratto del racconto scritto per il volume in fase di gestazione nell’ambito dell’edizione 2024 di “Sconfinamenti”, la rassegna letteraria nata nel 2020. Si tratta di uno dei tanti progetti destinati a tornare anche per l’anno da poco iniziato.