Cantina di Montagna, se ne discute nel consiglio dell’Unione
Convocazione per martedì 10 dicembre
LERMA – Si parlerà questa sera del futuro della Cantina di Montagna di Lerma. L’argomento è infatti stato inserito nell’ordine del giorno del Consiglio che l’Unione dal Tobbio al Colma ha convocato per martedì 10 dicembre alle 18. A chiedere a gran voce un chiarimento sul tema erano stati i consiglieri di minoranza Gloriano Alloisio (Lerma) e Roberto de Marco (Mornese) supportati da Alessandro Figus (Belforte). L’edificio fino al 2028 sede del centro di vinificazione creato all’epoca dalla Comunità Montana vive da tempo uno stallo incomprensibile dopo lo stop della procedura avviata nel 2023 per l’affidamento della gestione e la ripartenza.
L’unico soggetto interessato, depositario di un’offerta, non ha mai saputo quali siano state le decisioni adottate dal Consiglio. In mezzo il rinnovo imposto dalla tornata amministrativa dello scorso giugno (seppur in evidente continuità con il recente passato). I tre esponenti delle opposizioni nei rispettivi paesi hanno inviato una richiesta di discussione a proposito della cantine che «da tempo – si legge nella comunicazione ufficiale – appare abbandonata al degrado e svuotata di tutte le attrezzature, dopo il fallimento della società che ne gestiva l’attività».
Parti contrapposte
La Cantina di Lerma ha rappresentato per anni un punto di riferimento per l’attività vitivinicola dell’area sulla quale gravita. I problemi sono nati quando gli stessi conferitori delle uve hanno iniziato a lamentare i mancati pagamenti. Il punto di non ritorno è stato raggiunto nel 2018 con il fallimento della società. Nell’aprile 2023 è partito l’iter per l’individuazione di un nuovo soggetto. La procedura ha portato alla presentazione di un’unica offerta. Ma nel maggio di quest’anno il soggetto proponente aveva spiegato di non aver più avuto indicazioni in merito.
«Come si può ben comprendere – si legge nella nota inviata dai tre consiglieri di minoranza – una situazione questa che ha aspetti che devono assolutamente essere chiariti, per questo abbiamo avanzato la richiesta di discuterne in Consiglio. Troppo importante è il valore della struttura costruita con soldi pubblici e orientata ad attività di supporto all’agricoltura, ma anche per consentire un turismo sostenibile, il commercio di prodotti locali tipici ed eventuale ristorazione e recettività qualificata, per non avere l’attenzione dovuta. Tutto questo, peraltro, nel silenzio più assoluto delle Amministrazioni comunali ma anche delle forze politiche presenti sul territorio».