Cessione dei terreni di Lercaro, i sindaci si affideranno a tutela legale
Nota ufficiale inviata da Palazzo Delfino
OVADA – «Preoccupazione e contrarietà» di fronte alla prospettiva di cessione per i terreni attorno alla casa di riposo di Lercaro. Ad esprimerla è stata l’amministrazione di Ovada nella comunicazione inviata al commissario straordinario dell’Ipab, Ivana Nervi, destinata ad abbandonare il suo incarico, alla Regione Piemonte e ai sindaci del territorio. «Si ritiene – si legge nella comunicazione – che ad avvenuta conclusione della procedura di gara e concessione a terzi della gestione dei servizi socio assistenziali dell’ente per il lungo periodo di 67 anni, non sussista alcuna valida ed oggettiva ragione per alienare il patrimonio dell’Ipab».
Il preliminare firmato da Nervi porta la data del 28 giugno 2024. Il commissario straordinario, attuale consigliere di minoranza in consiglio comunale con “Ovada nel cuore”, aveva chiarito la sua posizione parlando della necessità di assicurare la stabilità economia e finanziaria dell’ente. I terreni in questione avrebbero un’estensione approssimativa di 5.7 ettari. Il preliminare prevede un prezzo di cessione di 3.5 euro al metro quadro.
Situazione complessa
Il caso Lercaro è scoppiato qualche giorno fa. A sollevarlo è stato Angelo Priolo, capogruppo di “Prima Ovada”, l’altra formazione della minoranza in consiglio, che ha preso una posizione di contrarietà molto netta sulla vicenda. Nel contempo anche il Comune di Ovada si è mosso per tutelare la sua posizione. Al centro di tutto un vertici tra i sindaci andato in scena la scorsa settimana.
«Durante l’incontro i sindaci hanno condiviso pienamente la lettera urgente inviata al Commissario straordinario Ivana Nervi e alla Regione – si legge nella nota ufficiale diffusa da Palazzo Delfino – Data la gravità della situazione, gli stessi comunicano di avere intenzione di avvalersi di una tutela legale e ribadiscono con chiarezza la loro assoluta contrarietà all’operazione di vendita dei terreni».
Secondo la nota la scelta non sarebbe mai stata né condivisa né tantomeno comunicata dal Commissario Straordinario Ivana Nervi. La richiesta dei sindaci è anche quella di poter al più presto vedere una chiara rendicontazione e un piano finanziario sulla situazione dell’IPAB. «Il Commissario – si conclude la nota – avrebbe dovuto occuparsi, già dal 2021, anziché del frazionamento, non richiesto, del patrimonio dell’Ente, di provvedere al riordino dell’IPAB e di porre le basi per la costituzione della Fondazione che dovrebbe garantire il controllo e la massima trasparenza e informazione su una struttura che è patrimonio di tutti».