Lercaro, scoppia la polemica politica sulla cessione dei terreni
Dito puntato dal consigliere Angelo Priolo
OVADA – Scoppia il caso dei terreni attorno a Lercaro, collocati all’interno del territorio di Ovada, e di proprietà dell’ente che da Ipab è destinato a trasformarsi in Fondazione. A sollevarlo è Angelo Priolo, capogruppo di “Prima Ovada” in Consiglio comunale. Lo strumento è un’interrogazione rivolta al sindaco della città, Gianfranco Comaschi, per avere informazioni «sui contatti con possibili interessati ai terreni di proprietà dell’ente» per un’eventuale cessione ad una società interessata all’installazione di pannelli fotovoltaici.
«Da tempo – ha chiarito lo stesso Priolo – si rincorrono le voci su questa possibile svolta sottoscritta dall’attuale commissaria straordinaria dell’Ipab Ivana Nervi. Non siamo in grado chi valutare se dal punto di vista legale tutto ciò è legittimo. Di fatto però le modalità con le quali è stata portata avanti l’operazione rappresentano un contesto di eccezionale gravità per il silenzio posto sulla vicenda».
Repliche e considerazione
Lercaro ha imboccato un’altra strada dopo anni di difficoltà con la conclusione del bando basato sul project financing che ha affidato a Proges la gestione della struttura per 67 anni. «Quello che ho fatto – replica l’interessata che è anche capogruppo dell’altro gruppo di minoranza in consiglio “Ovada nel cuore”- è stato firmare un accordo preliminare condizionato all’ottenimento da parte della società proponente dell’autorizzazione all’installazione di pannelli fotovoltaici. Lo stesso documento è stato firmato dai proprietari dei terreni confinanti. Il valore proposto per la cessione è molto allettante per terreni tuttora incolti. Questa prospettiva era indicata nel documento presentato in Regione per il risanamento economico e finanziario dell’ente».
La stessa Nervi nella giornata di oggi sarà in Regione per discutere del piano e per rimettere il suo incarico nella disponibilità dell’ente che l’aveva nominata. Respinta anche l’ipotesi formulata da Priolo di un’operazione condotta sottotraccia. «La scorsa settimana – prosegue Nervi – ho parlato di quel che sta avvenendo in una riunione convocata con tutti i sindaci alla quale era presente anche il consigliere Priolo».
Quest’ultimo però rincara la dose. «Questo comportamento – attacca assolutamente privo di rispetto verso le Istituzioni. Qualora i nostri timori risultassero fondati sia chiaro fin d’ora che noi ci opporremo a questo scempio che andrebbe a compromettere il paesaggio, la fertilità del terreno, la vocazione agricola e le possibilità di sviluppo turistico e paesaggistico della zona».
Posizione politica
L’interrogazione su Lercaro sarà discussa alla prima seduta del consiglio a disposizione. Allarmati anche residenti dell’area e comitati nati negli ultimi anni per la tutela dell’ambiente circostante. Ma anche dal comune di Ovada ci si muove con l’obiettivo di scongiurare la prospettiva. Nella giornata di ieri l’amministrazione, per mezzo di una nota ufficiale, ha fatto sapere di «aver provveduto a inviare una lettera urgente al Commissario straordinario Ivana Nervi e alla Regione, in accordo con i sindaci dell’Ovadese». « Abbiamo subito agito con una chiara comunicazione scritta – dichiara Gian Franco Comaschi – perché si tratta di tutelare anzitutto gli interessi della collettività e di garantire la massima trasparenza e informazione su una struttura che è patrimonio di tutti».
Il Sindaco contesta anche il fatto che tali atti sono stati compiuti in assoluta mancanza di informazioni delle Amministrazioni comunali che sono state tenute all’oscuro delle azioni intraprese. Questo nonostante il sindaco di Tagliolo avesse chiesto spiegazioni già in data 10 ottobre 2024. Si chiede alla Regione di esercitare il proprio ruolo in materia di vigilanza e controllo.