Maltempo e pioggia, il 2024 è già da record
Il rapporto stilato da Arpa
OVADA – Sembra destinato a rimanere negli annali il 2024. La quantità di pioggia caduta anche dalle nostre parti negli ultimi dodici mesi non ha precedenti in epoca recente. A fornire i dati aggiornati a quanto accaduto anche nel mese di ottobre, particolarmente ricco di fenomeni intensi, è il centro studi di Arpa Piemonte. Il rilievo fornito dall’Agenzia per l’ambiente di fatto deve essere aggiunto a quanto già andato in scena nei mesi di marzo e aprile che si erano discostati in maniera sensibile dalla media storica del periodo.
«Grazie a mesi come febbraio, marzo, maggio e ottobre appena concluso – si legge nel report pubblicato qualche giorno fa – tutti nella top 5 dei rispettivi mesi più piovosi a partire dal 1958, l’anno solare 2024, con 1.491 mm, è già al secondo posto tra i più piovosi osservati a soli 28 mm dal record del 1977, ma con ancora due mesi a disposizione per chiudere il gap».
Precedenti scarsi
Il 2024 è stato un anno molto particolare. L’Ovadese è inserito a pieno titolo in queste sistema anche se il riferimento deve andare alle precipitazioni registrate nella parte alta della Val d’Orba e in Valle Stura sul territorio ligure. Proprio sul confine tra le due regioni le giornate di pioggia, in qualche modo alimentate dalla temperatura dell’acqua del mare superiore alla media, si sono alternate con periodi soleggiati e caldi come quelli osservati nell’ultima settimana. Una tendenza sempre più diffusa anche dalle nostre parti. Di fatto l’analisi di quanto accaduto di recente conferma come fare previsioni risulti sempre più difficile e azzardato.
«Tutto questo solo due anni dopo la grande siccità del 2022 – prosegue il report – quando nell’area caddero in totale solamente 620 mm nell’arco dei 365 giorni, a testimonianza di un’alternanza di estremi climatici sempre più tangibile. Le abbondanti precipitazioni registrate durante il mese di ottobre 2024, il 5° più piovoso degli ultimi 67 anni, hanno contributo ad aumentare ulteriormente il surplus degli afflussi meteorici osservati da inizio anno, rafforzando le caratteristiche da record di questa annata». Il dato totale riferito alla primavera parla di 593 millimetri caduti anche sul nostro territorio con un surplus di 300.6 mm (pari al 102%) rispetto alla norma degli anni 1991-2020. A dover fare i conti con la situazione soprattutto i produttori di vino che si sono trovati a gestire una situazione complessa nei mesi decisivi per lo sviluppo dei grappoli.
Conclusioni puntuali
Piogge come quelle del 2024 significano anche necessità di gestire emergenze. È ciò che p successo anche due settimane fa con il monitoraggio viluppato su Orba e Stura da Protezione Civile e autorità cittadine. Il livello dei torrenti, pur destando attenzione, non è mai stato fonte di reale preoccupazione. Ancora tangibile il ricordo di quanto accaduto in città con l’esondazione dell’Orba del 4 ottobre 2021 e le conseguenze sulle area della Rebba, di regione Carlovini e del Borgo con il coinvolgimento di importanti realtà produttive del territorio. « Nel mese appena terminato – conclude l’analisi – l’anomalia pluviometrica positiva è risultata ovunque almeno una volta e mezza oltre la norma, con punte di oltre il triplo (da +200% a +250%) su alcune zone del Torinese, del Pinerolese, sulle Langhe e sull’alessandrino al confine con la Liguria».