La San Vincenzo lancia un appello per la “Casa della Solidarietà”
Servono risorse per la gestione
OVADA – La San Vincenzo de Paoli di Ovada lancia un appello. L’associazione benefica è in difficoltà con la gestione della Casa della Solidarietà “Antonietta Marini”, lo spazio nato nel 2003 in via Buffa, dopo una donazione, per ospitare persone in difficoltà. I costi di gestione e manutenzione legati all’edificio dell’800 sono molto alti, le entrate a disposizione dell’associazione che si occupa anche di sostenere chi in città è a rischio povertà basse.
Ed allora è stata lanciata una raccolta fondi. Si può contribuire versando sull’IBAN: IT 11 X 05034 48450 0000 0000 3892 intestato a San Vincenzo de Paoli onlus. La Società di San Vincenzo De Paoli rivolge il suo appello a tutte le persone capaci di mettersi al servizio degli altri, di prendersi cura della comunità, a partire dai più bisognosi.
Progetto articolato
In questi ventun anni la San Vincenzo attraverso l’edificio ha dato risposta a molte situazioni delicate. La struttura offre 30 posti letto all’interno di 11 appartamenti, 8 sono messi a disposizione in comodato gratuito e 3 con contratti di locazione molto bassi. “Albertina (65 anni) – spiegano dall’associazione – non si sente più sola da quando vive nella struttura. Ha un luogo in cui abitare e il sostegno e la vicinanza dei volontari della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV sempre pronti a regalarle un sorriso, una parola di conforto e ogni altra necessità”.
Si tratta di uno dei tanti esempi. C’è chi grazie alla casa della solidarietà è riuscito a ricostruirsi una vita e la tanto desiderata famiglia. Attualmente la struttura ospita ventidue locataritutti appartenenti alla fascia di popolazione vulnerabile, quella composta da persone che hanno un lavoro ma con un reddito basso o non dimostrabile, dalla fascia dei precari, dai genitori separati, dagli immigrati, dagli anziani soli, dalle vedove. Le mamme in condizioni di precarietà socio-economica che hanno con sé uno o più figli minori. Da qualche anno anche gli immigrati provenienti dal Perù e dalla Nigeria che faticano a trovare un’occupazione.
La casa della solidarietà “Antonietta Marini” ospita persone in difficoltà. Presente sul territorio dal 2003, rischia di chiudere. Mancano i fondi per i lavori di ristrutturazione e manutenzione. Ventidue persone potrebbero restare senza un tetto.