Via Gramsci, scoppia la via che sopporta il traffico peggiore
Senza una possibile soluzione
OVADA – Già in passato uno studio effettuato per monitorare la situazione indicò in via Gramsci l’arteria della città che sopporta i volumi di traffico più significativi. Anche negli ultimi anni a lanciare un appello accorato erano stati diversi residenti dell’area costretti, o addirittura rassegnati, a vivere tra rumori e vibrazioni frequenti determinate dal transito frequente dei mezzi pesanti. Ogni giorno l’area è teatro del passaggio di un gran numero di mezzi privati. A determinare i problemi maggiori cono i mezzi pesanti che escono al casello dell’A26 di Belforte per poi raggiungere le aree artigianali tra la Caraffa, Predosa e Capriata d’Orba. Un transito continuo che metterebbe a dura prova i nervi di tanti.
E la strada soprattutto negli anni successivi alla riapertura a due corsie si è sempre più trasformata in tangenziale a scorrimento veloce che supplisce a carenze storiche della città.
Iter prolungato
Via Gramsci scoppia. Colpa, se così si può dire, della decisione (che all’epoca appariva del tutto logica) di collocare il casello dell’autostrada in una posizione che non tagliasse fuori la città stessa. Un boomerang con i cambiamenti che si sono sviluppati negli anni successivi. Basta trascorrere sul posto un’ora di un qualsiasi giorno feriale per rendersi conto di quanto sia insostenibile la situazione. L’argomento è stato toccato anche nell’incontro che due giorni fa il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi ha avuto con i dirigenti di Autostrade anche per parlare dell’attuale impasse generato di cantieri.
Ma il travaglio in corso al centro della città ha avuto la precedenza. Nell’occasione il primo cittadino ha preso spunto per chiedere dello stato di avanzamento dell’iter per l’apertura del casello collocato nell’area di Predosa. Di una porta alternativa sull’A26 si parla da anni. L’iter di fatto è stato avviato nel 2019 quando ancora si parlava di un’alternativa (poi abbandonata) accanto a Silvano d’Orba. La richiesta di tutto il territorio per l’apertura di questa nuova via è stata formalizzata a fine 2023. Sembrava il momento in cui l’iter potesse subire un’accelerazione dopo la manifestazione di interessa ad agevolare la pratica arrivata dal Ministero dei Trasporti con l’appoggio manifestato dal vice ministro (ligure) Edoardo Rixi. La ragione che spinge in molti casi i conducenti dei mezzi ad uscire a Belforte è di origine tariffaria.
Ipotesi accantonate
E così via Gramsci attende.
Nel corso dell’incontro il Comune di Ovada avrebbe manifestato la disponibilità a contribuire alla realizzazione del casello a Predosa per poter trovare una soluzione al problema descritto.
Soluzioni alternative, percorribili in tempi rapidi, non ce ne sono. In passato era stata evocata la realizzazione di una “variante” che da Belforte tagliasse fuori la periferia della città per innestarsi tra via Novi e strada Masio. Un progetto preliminare era stato presentato nella fase in cui i comuni dovevano trasmettere le loro proposte alla Regione in vista dell’assegnazione dei fondi Pnrr. L’ipotesi non fu nemmeno presa in considerazione e, a dispetto delle speculazioni di diversi anni fa, può essere considerata accantonata. Nel frattempo l’area di via Gramsci soffre senza intravvedere una luce in fondo al tunnel. Auto e camion tutti i giorni.